Montagna / Tutela

Fognatura del Boé, avanti a tutta dinamite: lo scavo prosegue di mina in mina, ecco il VIDEO

Sette chilometri di tubazione, dal rifugio fino a Plan del Schiavaneis: in Val Lasties, nell’area più bella e selvaggia, ecco come si supera il problema della roccia compatta. D'altronde, con un rifugio Sat triplicato nei posti letto...

di Gigi Zoppello

CANAZEI. Lo abbiamo raccontato a inizio settembre, ma la musica non cambia: a oltre 2300 metri di quota, in Val Lasties, nel cuore delle Dolomiti più belle e selvagge, si procede a sbriciolare la roccia a colpi di dinamite. Non è un attentato dinamitardo, ma lo scavo per le fognature del Boé, che arriveranno fino a valle.

Nel cuore delle Dolomiti si scava la fognatura del Piz Boè con le cariche di dinamite: le immagini impressionanti dell’esplosione

Cariche di dinamite per lo scavo della fognatura al rifugio del Piz Boè: siamo in val Lasties, nel cuore delle Dolomiti patrimonio dell’umanità.

Allora pubblicammo una sequenza di foto sul il brillare delle mine, che consentono lo scavo per la posa delle tubazioni. Oggi il video, che risale a pochi giorni orsono (venerdì 24 settembre). 

Si tratta di far passare nella roccia le tubazioni che dal rifugio Boé convogliano tutte le acque nere in un'unica condotta lunga circa 7 chilometri. I lavori sono commissionati dalla Provincia, e richiesti ancora nel lontano 2018. Già nel 2009 e 2010 si era provveduto a convogliare le fognature di Capanna Fassa e Forcella Pordoi nel «vecchio» depuratore del rifugio, ormai datato e sottodimensionato. Ma il carico di turisti che ogni estate salgono al Boé con la funivia dal Pordoi è sempre in crescita ed ha raggiunto livelli da spiaggia adriatica. Ovviamente: tanti turisti, tante acque nere.

Soprattutto dopo la "ristrutturazione" del rifugio della Sat, che ha elaborato un progetto per un vero "capannone" triplicando i posti letto e moltiplicando quelli della ristorazione.

  

I lavori erano stati aggiudicati nel 2020 con determinazione dell’1 luglio da parte dell’Apac, l’Agenzia provinciale per gli appalti: un milione di euro, alla cooperativa Lago Rosso di Ville d’Anaunia, che ha battuto undici imprese o raggruppamenti concorrenti. L’oggetto: «Lavori di realizzazione del collettore per acque nere nel tratto tra il Rifugio Boé e la località Plan del Schiavaneis». Lavori che sono iniziati già la scorsa estate, ma che ora sono in pieno svolgimento. Nei tratti più agevoli si scava con escavatori “ragno”. Dove c'è solo roccia compatta, si interviene con l'esplosivo. Il progetto è del Servizio Gestione degli Impianti, incardinato nell’Agenzia per la depurazione, cura la gestione e la manutenzione dei depuratorie dei collettori intercomunali della Provincia autonoma di Trento.

L'opera in oggetto è inserita nel primo aggiornamento del «Documento di Programmazione settoriale» del 18 giugno 2019, dal consiglio di amministrazione dell'Agenzia per la depurazione ed approvato con deliberazione della giunta provinciale n. 1191 di data 12 agosto 2019. La relazione tecnica è stata redatta dal Servizio gestione impianti nel novembre 2019, e vi si rileva l'esigenza di realizzare il collegamento fognario tra il Rifugio Boè e la località Pian de Schiavaneis del Comune di Canazei, «allo scopo di collettare i reflui al depuratore di Campitello di Fassa e provvedere alla dismissione del depuratore a medio rendimento attualmente presente presso il rifugio medesimo».

Le fognature prodotte nei rifugi alpini del Boè, siti nel Gruppo del Sella, sono attualmente trattate presso il depuratore biologico a medio rendimento ubicato nei pressi del Rifugio Boè a quota 2858 metri di quota. L'impianto è attivo durante la stagione estiva, nel periodo 20 giugno – 20 settembre, in precedenza era attivo da alcuni anni un depuratore prefabbricato sperimentale.

Scriveva il Servizio Gestione: «Rilevato che dopo più di 15 anni di esercizio l'impianto di depurazione avrebbe necessità di un rinnovo totale delle macchine ivi installate e che risulta sempre più difficile provvedere agli aspetti tecnico organizzativi per l'attivazione stagionale e alla manutenzione ordinaria settimanale dell'impianto (con manodopera provinciale), per carenza di personale operaio, l'Agenzia per la depurazione ha proposto la dismissione del depuratore ed il collegamento degli scarichi, al collettore esistente del Passo Sella. Tale proposta è stata recepita con deliberazione della Giunta provinciale n. 841 di data 18 maggio 2018 con la quale è stata approvata la deroga al Piano Stralcio peri rifugi alpini ed escursionistici del Piano di risanamento delle acque, prevedendo quindi la possibilità di realizzare il tratto di collettore fognario mancante, che permetterà di convogliare il refluo per il trattamento presso il depuratore di Campitello di Fassa».

Tutto in regola: il progetto è stato approvato in conferenza dei servizi, (C.82/2019) svoltasi nella seduta del 3 dicembre 2019 con i pareri positivi da parte del Comune di Canazei; del Servizio opere ambientali; del Servizio geologico della Provincia del quale la dottoressa geologa Paola Visintainer ha curato la redazione della perizia geologico-geotecnica; del Servizio gestione strade, del Servizio autorizzazioni e valutazioni ambientali e parere positivo dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari, del Servizio bacini montani con prescrizioni con richiesta dell’attivazione della concessione per le aree in gestione allo stesso servizio dal punto di vista patrimoniale; del Servizio foreste e fauna, con prescrizioni; Servizio opere stradali e ferroviarie e parere positivo alla realizzazione dell’intervento da parte della Soprintendenza per i Beni storici e culturali. Parere positivo ai fini paesaggistici da parte del Servizio urbanistica e tutela del paesaggio con prescrizione in merito al ripristino delle aree a notevole valenza naturalistica (come la val Lasties, dove si procede a colpi di dinamite). Cioè dopo lo scavo, tutto dovrà tornare come prima, secondo la prescrizione.

Interessante il fatto che il tracciato è a circa 500 metri da aree di protezione naturale (l'area protetta è quella del Sella, sito Natura Europe 2000 codice IT3230003). Quindi come afferma la Provincia «le opere previste non interferiscono con aree protette». Infatti le lambiscono.

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