Montagna / La sfida

Musica dalle cime del Brenta: domenica la performance, per portare i disabili in montagna

«Echi tra le cime»: una cornamusa e un sax dallle vette dei Castelletti sopra il rifugio Tuckett: organizza «Dolomiti Open», e… non si paga il biglietto

GRUPPO DEL BRENTA. Un evento suggestivo e unico colorerà alle 11.30 circa di domenica le Dolomiti di Brenta: il Rifugio Tuckett sarà avvolto da un concerto stereofonico, “Echi tra le cime”, che vedrà dialogare la cornamusa bergamasca (Baghèt) di Marcello Palmieri con il saxofono di Michele Selva e la tromba di Michele Pavesi. Ed ecco un particolare di non poco conto: questi ultimi due strumenti suoneranno rispettivamente dal Castelletto Inferiore e Castelletto di Mezzo, centinaia di metri più in alto rispetto al pubblico, atteso numeroso nei pressi del rifugio.

Ma attenzione: il concerto, a motivo delle sue peculiarità, potrà essere fruito da una superficie di diversi chilometri quadrati. Per intenderci: dal rifugio fino alla soprastante bocca di Tuckett, senza contare il fatto che l’evento allieterà pure chi quel giorno si cimenterà con l’ascesa a Cima Brenta, così come con le vie ferrate del Sosat e delle Bocchette Alte.

In parole povere: a vibrare, domani, sarà l’intera vallata, che restituirà in ogni suo angolo - amplificandole – le note di Susato, Bach, Beethoven, e degli altri autori che verranno esplorati dai tre esecutori. L’evento è ormai un appuntamento fisso dell’estate dolomitica.

Ogni anno, a organizzarlo, è l’associazione Dolomiti Open presieduta da Simone Elmi, che dal 2015 porta sulle vette del Brenta alpinisti con disabilità.

Il primo anno, a calpestare le nevi perenni di cima Tosa era stato Oghi, un ragazzo autistico, che con tanta forza e determinazione aveva superato la paura dell’arrampicata sul “camino”, il passaggio chiave della via normale.

Da allora, non c’è stata estate nella quale una o più persone con disabilità non siano riuscite a toccare una cima del nostro gruppo dolomitico.

“Tutto ciò - spiega Elmi – ha avuto inizio con un corso proposto dall’Accademia della montagna, dedicato a guide alpine desiderose di “aprire” le nostre montagne anche alle persone svantaggiate”. Da quel momento, l’idea ha condiviso ogni anno un gruppo sempre maggiore di persone, che hanno poi dato vita all’associazione Dolomiti Open.

Tra queste, c’è anche il trentino Gianluigi Rosa, già bomber della nazionale paralimpica di Hockey su slittino. E poi il bolognese Alberto Benchimol, nel 1988 accompagnatore del primo oro paralimpico italiano, da sempre promotore dello sport per persone con disabilità.

A spiegare cosa c’entri la musica in tutto ciò è Palmieri, avvocato di professione e musicista per passione: “Nel corso degli anni, abbiamo dimostrato che non importa dove ognuno riesce ad arrivare, se al rifugio, sulla ferrata, o in vetta. Quel che conta è che ognuno – disabile o normodotato – si metta in gioco, superando ogni volta il proprio limite. Proprio questo vuole idealmente raccontare il concerto: noi strumentisti saremo presenti là dove arriveranno i disabili. E le note, che scaturiranno da luoghi diversi, uniranno idealmente tutti in un unico grande abbraccio”.

Inutile sottolinearlo: l’”ingresso”, se così si può definire, del pubblico, è assolutamente libero e gratuito.

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