Montagna / Il caso

Ricostruzione del rifugio Tonini, a fine mese Baselga deve decidere (e forse sarà un no)

Il progetto della Sat, discusso, presentato 39 volte, modificato e ripresentato, non piace al Comune. E a fine mese si rischia di far ripartire tutto da zero
FOTO La storia del Tonini dalle origini al futuro
L'IDEA Ecco il progetto che suscita dubbi

di Flavia Pedrini

BASELGA DI PINE’.  A fine luglio il consiglio comunale di Baselga di Piné sarà chiamato ad esprimersi sulla richiesta di deroga al Prg per la costruzione del nuovo Rifugio "Giovanni Tonini". Un passaggio necessario per ottenere la concessione edilizia e partire con la gara d'appalto.

Sono passati oltre due mesi da quando il sindaco Alessandro Santuari aveva fatto intendere, senza tanti giri di parole, che il progetto - così come era - non avrebbe ottenuto il placet del consiglio. «È chiaro un certo dissenso espresso dalla comunità - aveva detto - In questa situazione non ce la sentiamo di avvallare questa scelta».

Parole arrivate come una doccia fredda alla Sat che, dopo 39 incontri pubblici di presentazione del progetto (peraltro giù modificato) e la conclusione dell'iter autorizzativo, era convinta che il passaggio in consiglio sarebbe stato solo una formalità.

Ad inizio maggio il primo cittadino e la presidente della Sat, Anna Facchini, si erano sentiti. «È passata la sensazione - aveva osservato con amarezza la presidente - che la scelta progettuale fosse recente, invece era sul tavolo di Sat già all'indomani dell'incendio (28 dicembre 2016 ndr). Il nuovo consiglio della Sat si è dato da fare per accelerare l'iter autorizzativo e promuove anche un incontro pubblico, da cui siamo usciti tutti convinti che mancasse solo la licenza edilizia. Ma credo di avere lavorato nell'ottica di trovare la soluzione migliore e cercando un confronto pubblico con le sezioni, gli uffici competenti, visto che stiamo parlando di un progetto che ha avuto il via libera della Commissione di coordinamento, oltre che del consiglio centrale della Sat. Non abbiamo fatto le cose in modo carbonaro. Ma c'è la disponibilità al confronto».

Anche il sindaco aveva assicurato che non volevano fare ostruzionismo. In questi mesi l'assessorato all'urbanistica della Provincia ha cercato di fare dialogare le parti. «Sono stati fatti vari incontri con Sat e Provincia per cercare di trovare una soluzione che risolvesse le criticità», spiega il primo cittadino. Ma, in concreto, trovare un compromesso non appare semplice. Perché mettere mano al progetto significherebbe allungare ulteriormente i tempi e fare lievitare i costi.

Cosa accadrà, dunque? «La questione dovrebbe arrivare in consiglio a fine luglio. Saremo costruttivi anche nel parere che sarà dato, in un'ottica di collaborazione», afferma il sindaco, senza aggiungere altro. La strada potrebbe essere quella di un parere negativo, specificando che l'assenso è subordinato ad una serie di linee di indirizzo per il progetto. A quel punto la palla tornerebbe alla Sat. «Noi aspettiamo la delibera del consiglio, che ha la documentazione da marzo. Prima arriva, meglio è. Poi sarà il consiglio a a decidere cosa fare». Ma l'ipotesi di una modifica del progetto non è scontata. Insomma, se è vero che la palla è nelle mani del Comune, il rischio è che la ricostruzione del Tonini resti al palo.

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