Alpinismo / L’anniversario

La Sosat compie cent’anni e celebra la sua storia in due volumi

Presentata oggi la ricca opera editoriale che racchiude cent’anni del sodalizio, non solo alpinismo ma socialità, ed il suo celebre Coro

IL VIDEOSERVIZIO La presentazione dei volumi

TRENTO. La Sosat (Sezione operaia della Società degli alpinisti tridentini) ha compiuto, il 7 gennaio scorso 100 anni. La pandemia ha impedito la tradizionale festa con l'assemblea rievocativa. Ma i 100 anni dell'associazione, che ha portato i ceti popolari del Trentino, per la prima volta a frequentare la montagna , sono l'occasione per ripercorrere questa lunga ascensione. Il direttivo sosatino già da tempo aveva deciso di affidare alle pagine di due libri il racconto di questo secolo. Il progetto dell'opera è stato curato da Andrea Zanotti, presidente del Coro della Sosat e si è valso della collaborazione di soci e amici. La pandemia, purtroppo, ha rallentato tutto e ci ha portato via anche qualche amico, protagonista in uno dei capitoli de: Il Secolo della Sosat. Alpinismo e passione. Un patrimonio per il Trentino. Il cofanetto, realizzato dalle Arti Grafiche Saturnia di Trento è stato presentato alla Sosat dal presidente Luciano Ferrari con il coordinatore Andrea Zanotti, collegato via web, l'editore Gigino Paris e gli autori. Sono intervenuti: Anna Facchini, e Roberto Bertoldi, rispettivamente presidente e vice presidente della Sat. Il cofanetto sarà presentato domani al Trento Filmfestival, in corso di svolgimento in questi giorni.

IL VIDEOSERVIZIO

Due libri per celebrare i 100 anni della Sosat

La Sosat (Sezione operaia della Società degli alpinisti tridentini) ha compiuto 100 anni. La pandemia ha impedito la tradizionale festa con l'assemblea rievocativa, ma per celebrare il secolo di attività sono arrivati due libri.

I due libri del secolo della Sosat sono: "Nascita di un'idea" il primo volume, in 4 capitoli: "Unirsi per la cima"; "La Sosat dalla fondazione alla liberazione 1921-1945"; "La colonna sonora della Sosat e del Trentino: il Coro"; "Sosat la sezione operaia". "Non solo in cima" è il titolo del secondo volume in 5 capitoli: "La montagna conquistata"; "Pionieri sul Bondone"; "Una Rete che coinvolge"; "Sosat e il suo Coro"; Emozioni e Pensiero". Il secondo volume ha un'appendice: "La Montagna in cifre". Un lavoro che ha voluto raccontare le vicende che appartengono alla storia dell'alpinismo già prima del 7 gennaio 1921. Nei due volumi ci sono storie di vita sociale, degli uomini con i loro sentimenti, le loro passioni, le loro idee. In un secolo la Sosat è stata protagonista e un punto di riferimento nel mondo alpinistico trentino e non solo. In Sosat l'andare sulle vette è stato immaginario collettivo e ripresa dopo la Prima Guerra Mondiale unita alla voglia di conoscerle in tutti i loro aspetti. Così in Sosat si sono sempre "studiati" gli aspetti scientifici: flora, fauna, micologia, geologia, glaciologia, clima, storia dell'alpinismo. In alpinismo si può parlare di una "scuola sosatina" quella delle gite sociali in alta montagna, alla quale sono cresciuti tanti uomini e grandi alpinisti, che hanno scritto con le loro ascensioni, ma possiamo dire imprese, pagine di rilievo nella storia dell'alpinismo. La sede della Sosat, recente lascito della compianta Marina Larcher Fogazzaro è un luogo fisico all'interno del comune di Trento che ha una sua precisa identità, quella del popolo della nostra provincia: gente di montagna portatrice di valori con un'etica attenta alle persone e all'ambiente.

Il pensiero del presidente della Sosat Luciano Ferrari: «Questo progetto editoriale nasce in occasione del centenario della fondazione della Sosat, la sezione operaia della Società alpinisti tridentini. Un percorso importante e ricco di storia, di cultura, di passione per la montagna, di significati, reso possibile grazie all’impegno di moltissime persone che in tutti questi anni hanno operato nel solco dei principi e dei valori sosatini. Oggi dire Sosat è evocare una delle migliori espressioni del Trentino e della sua gente generosa e schietta, del radicamento al territorio e alla storia, fiera rivendicazione delle più pure tradizioni. Ecco allora che questo centenario viene ad assumere un valore non solo di retrospettiva, ma soprattutto di prospettiva, consegnandoci la riflessione dinamica di una Associazione fatta di persone capaci di aggregare e coinvolgere attorno alle iniziative sociali, con quelle fondamenta solide per continuità e capacità di innovare che ne accompagnano l’esistenza, sin dal 1921, quando fu istituita la Sezione Operaia della Sat. Nelle pagine di quest’opera, in doppio volume, si vive la storia e l’identità della Sosat, partendo dalle radici e illustrando l’evoluzione dell’associazionismo alpinistico, proseguendo con grandi e piccoli avvenimenti, attraverso i protagonisti di questo viaggio, di chi in questa associazione ha lavorato mettendo in comune non solo fatiche, ma soprattutto sentimenti, passione, attese, aspettative e tenendo sempre alta la tensione dell’impegno. Una storia, quella della Sosat, che ha seguito le grandi trasformazioni temporali e che ha avuto tanti protagonisti, tutti accomunati dalla passione nell’avvicinarsi correttamente all’escursionismo, allo scialpinismo, all’alpinismo e a quella cultura che è il marchio indelebile per chi vive nella Sosat.

La cronaca e le immagini degli eventi riportati nei due volumi, il primo storico dalle origini, il secondo contemporaneo con le prospettive, raccontano al contempo la storia del Trentino, offrono emozioni, ricordi di momenti felici destinati a rimanere nel tempo. In queste pagine si festeggia l’amore per le montagne, con un messaggio culturale che valorizza importanti passaggi della storia delle nostre comunità, della vita delle valli, contribuendo a inserire un altro importante tassello nel mosaico della tradizione culturale del Trentino nel quale la storia “semplice” della nostra gente ha un ruolo fondamentale fino a farla diventare un patrimonio comune di coscienza e un insegnamento per il futuro. Un fatto non da poco per i nostri tempi, nei quali la necessità di inclusione sociale e di rafforzamento dei rapporti interpersonali si pone con grande attualità anche nelle comunità di montagna. Con una virtuale forte stretta di mano ringrazio tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito, volontariamente nel più puro stile sosatino, alla ideazione e alla realizzazione di questa produzione editoriale, frutto di un ingente e certosino lavoro di ricerca e approfondimento. Prendiamo slancio da questo importante compleanno per guardare avanti con forza e orgoglio, sorretti da valori e fondamenta solide, sui quali le donne e gli uomini della Sosat continueranno a operare con passione e impegno».

Le riflessioni di Andrea Zanotti, presidente del Coro della Sosat che ha coordinato il lavoro editoriale: «I tempi degli uomini e quello delle istituzioni normalmente non coincidono, sono diversi: anzi, normalmente gli uomini affidano alle istituzioni i loro progetti e sogni perché vadano al di là delle loro vite e si proiettino nel futuro, in una prospettiva di lunga durata. Certo questo pensiero non era probabilmente estraneo a Nino Peterlongo, quando ha promosso l’idea di fondare la Sosat: anche se, forse, la sua immaginazione non si era spinta fino ad rappresentarsi il ragguardevole traguardo dei cento anni. Che festa sia, dunque: ma anche occasione per una qualche riflessione che, partendo dal passato, apra una nuova pagina per questa associazione importante nella storia della città e del Trentino. Di qui l’idea di realizzare un’opera – della quale mi è stato affidato il coordinamento – che potesse produrre uno scavo serio nel terreno ove la Sosat è germinata, da un lato, per riproporre poi, dall’altro, tappe e percorsi che hanno condotto la Sezione Operaia della Sat alla contemporaneità. Ecco perché abbiamo pensato ad un’opera in due volumi: distinti nella loro vocazione – più marcatamente storica il primo, maggiormente votato alla narrazione quasi di cronaca il secondo – ma uniti in un’unica concezione volta a comprendere la genesi e lo sviluppo di questa straordinaria associazione: la cui tavola di fondazione è la libertà, ed il suo tratto caratteristico saliente un forte orgoglio popolare di appartenenza.

E’ una storia combattente che porta la Sosat a fare i conti con il sorgere dei totalitarismi e la guerra, come spiega efficacemente Mirko Saltori parlando della genesi della Sosat e del suo primo sviluppo; è una storia di “ricostruzione della montagna”, citando il bel saggio di De Battaglia, ove in quell’aggettivante “Operaia “ confluiscono tutti gli elementi della storia trentina fra Ottocento e Novecento. Ed è, aggiungiamo noi, una storia che dal 1926, data di apparizione del Coro della Sosat, canta ed in-canta. Nel tempo che si fa più vicino a noi emerge invece, come dicevamo, il profilo della cronaca di cui s’intesse il secondo volume: nel quale Toni Cembran e Sandra Tafner narrano di imprese alpinistiche; del profilo, ad un tempo culturale e goliardico, di cui si nutrono gite e feste; dell’intento formativo ed educativo che la Sosat – con mirabile intuizione anticipatrice – si è posta in anni nei quali ancora l’associazionismo giocava un ruolo fondamentale nella costruzione di una società a misura d’uomo. Ne emergono volti e profili forti, generosi, caparbi, che testimoniano di qualità importanti che abitano il carattere della gente delle terre alte. A quelle qualità e a quella misura dell’umano bisogna ritornare: in un tempo difficile, straniante, frammentato; abitato da solitudini abbandonate a se stesse nell’illusione di dominare – attraverso i miracoli della tecnologia,

della comunicazione e delle rete – una realtà che, viceversa, rischia, giorno dopo giorno, di fuggirci di mano e di svelare un volto antiumanistico e totalitario. Ricorsività che la Sosat, le sue donne ed i suoi uomini, Nino Peterlongo in testa, hanno già attraversato. Ecco svelato, dunque, il senso profondo di questo compleanno; che sta tutto in questo tornare alle origini di un discorso che ci è proprio, trovando nella radice fondativa prima quella linfa e quello slancio che possa continuare a qualificare la Sosat come un luogo di impresa, di elaborazione, di entusiasmo per la montagna, di appartenenza orgogliosa ad una terra, di generosa spendita di sé a favore di un ideale comune e condiviso. In un luogo, cioè, di ritrovata umanità».

Gli autori

Sandra Tafner, è una giornalista scrittrice. Ha lavorato al quotidiano l'Adige, per il quale è editorialista. Ha scritto numerosi libri che narrano con realismo e profondo sentimento le vicende delle genti trentine. E' socia della Sosat ed ha curato con il marito Toni il secondo volume. Sue sono le straordinarie interviste ai personaggi che hanno scritto con il loro impegno pagine straordinarie nel secolo sosatino.

Toni Cembran, è un giornalista e scrittore. E' stato direttore del Trento Filmfestival ed è un profondo conoscitore della montagna e della sua cultura. Sotto la sua presidenza al Festival della Montagna è nata con la Sosat una stretta collaborazione, che portato la Sosat a dar vita a Cordate nel futuro e successivamente al premio Chiodo d'Oro Sosat. Nell'opera sul centenario della Sosat di cui Toni è socio, ha curato con la moglie Sandra i capitoli del secondo volume: "La montagna conquistata"; "Pionieri sul Bondone"; "Una Rete che coinvolge": Emozioni e pensiero"; La montagna in cifre".

Franco De Battaglia, è giornalista, scrittore saggista e un alpinista. E' stato direttore del quotidiano Alto Adige. Satino di lungo corso, conosce la Sosat avendone vissuto da cronista e amico la sua storia. Ha conosciuto i sosatini che hanno portato avanti la sezione operaia della Sat cogliendone i profondi sentimenti. E' autore nel primo libro del capitolo: La sezione "operaia".

Maurizio Cau è un ricercatore e docente universitario. Cau, laureato in giurisprudenza lavora come ricercatore presso l'Istituto storico italo-germanico, in Fbk (Fondazione Bruno Kessler) e insegna diritto e cinema presso la facoltà di giurisprudenza all'Università di Trento. Nel libro della Sosat ha curato il capitolo, nel primo volume, che titola"Unirsi per la cima".

Mirko Saltori è laureato in lettere ed è conservatore presso la Fondazione Museo storico del Trentino. Profondo conoscitore della Sosat, nelle cui fila ha svolto in gioventù attività alpinistica ha scritto nel primo volume il capitolo: "Dalla fondazione alla liberazione 1921-1945"

Andrea Zanotti è presidente del Coro della Sosat da 11 anni. Andrea è docente universitario, insegna diritto canonico all'Università di Bologna. Nella città capoluogo dell'Emilia Romagna presiede la Fondazione Marino Golinelli. Scrittore ed editorialista, ha coordinato il lavoro dei libri che narrano il secolo della Sosat ed ha scritto nel primo e nel secondo volume: "La colonna sonora della Sosat e del Trentino: il Coro" e nel secondo: "Sosat e il suo Coro".

Lucio Tonina è l'autore di numerosi ritratti e fotografie del secondo volume. Lucio non è solo fotografo è un artista capace di cogliere l'anima dei personaggi che ritrae, dando loro una dimensione, che va oltre l'immagine.

comments powered by Disqus