La cattura dell'orsa Jj4 il Tar respinge il ricorso ma l'ordinanza non c'è più

Il Tar di Trento, riunito in sede collegiale, ha modificato la decisione monocratica che in luglio aveva accolto il ricorso presentato da Enpa per la sospensiva dell’ordinanza di cattura e reclusione dell’orsa Jj4 emessa dalla Provincia autonoma di Trento.

L'ordinanza in questiione, peraltro, nel frattempo è stata ritirata perché la Provincia ritiene sia venuto meno il pericolo per le persone, dato il calo di avvistamenti e l'assenza di altri episodi come quello che aveva indotto il presidente Maurizio Fugatti, l'estate scorsa, a ordinare la cattura della mamma orsa.

Si avvicina fra l'altro anche il momento del letargo, questione ormai di poche settimane.

L'animale era stato protagonista di un incontro ravvicinato nella zona del monte Peller, a Cles, con due cacciatori, padre e figlio, che stavano facendo un'escursione. Nel contatto l'orsa, che è accompagnata dai cuccioli, aveva morso a una gamba il padre, che aveva dovuto ricorrere alle cure ospedaliere.

Il prossimo 22 ottobre ci sarà la discussione nel merito, che peraltro prenderà atto dell'avvenuto ritiro dell'ordinanza contestata.

La notizia sulla decisione assunta dal Tribunale amministrativo regionale di Trento in sede collegiale oggi è stata avvolta a lungo dall'incertezza, perché in un primo momento l’Ente nazionale protezione animali (Enpa)aveva diffuso una nota in cui si annunciava che il ricorso era stato nuovamente accolto; poco dopo la rettifica, quando però la notizia già correva nelle agenzie di stampa e sui siti Web: «L'Enpa ribadisce l’errata corrige riguardo la decisione del Tar di Trento che purtroppo non ha accolto il ricorso per la sospensiva dell’ordinanza di cattura e reclusione a vita dell’orsa JJ4 presentato dall’Enpa. Avverso tale sentenza  presenteremo ricorso al Consiglio di Stato».

In un primo momento, oggi pomeriggio, anche il ministro dell'ambiente, Sergio Costa, era stato tratto in inganno da una versione "capovolta" della notizia sulla decisione dei giudici e aveva esultato rilanciando le critiche alla politica della Provincia autonoma di Trento nella gestione degli orsi:

«Laddove non sta arrivando il buon senso - commentava in Fb - ci stanno pensando le carte dei giudici. Oggi il Tar ha ribadito che l’orsa Gaia (JJ4) può rimanere libera. Qualche giorno fa, dopo l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Trento, il Presidente della provincia ha ritirato l’ordinanza per nuove catture. Finalmente qualcosa di concreto si sta muovendo a favore degli orsi trentini, e ne sono molto felice.

Quando ho inviato i Carabinieri del Cites al Casteller speravo proprio in questa serie di risultati positivi concantenati. Ma non mi basta. Vogliamo che Papillon e gli altri due orsi detenuti siano liberi. Il mio è un appello al Presidente della provincia, visto che basterebbe un tratto di penna: che gli orsi siano comodamente radiocollarati, per monitorarli, portati in montagna e controllati, in modo che non arrechino danni agli agricoltori e non siano un pericolo per le cittadine e i cittadini. Stanno per andare in letargo, hanno bisogno di dormire in Natura, nel loro habitat, dove non potranno fare del male a nessuno. Dai, Presidente, la Natura te ne sarà grata».

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