Risorse da altri pianeti per evitare miniere sulla Terra

L’esplorazione e lo sfruttamento dello spazio, come nuova frontiera per una crescita sostenibile all’insegna dell’innovazione tecnologica e scientifica, sono stati i temi di un seminario organizzato dall’Ambasciata d’Italia in Lussemburgo, in collaborazione con il Ministero dell’Economia lussemburghese e Lux Space Agency, nell’ambito delle attività coordinate dal Ministero degli Esteri per valorizzare il ruolo della ricerca e dell’industria italiane nel settore spaziale ed aerospaziale.

Il Lussemburgo, che insieme all’Italia, è tra i partner degli Stati Uniti nell’ambito del programma spaziale Artemis, si è dotato da tempo di una normativa nazionale per l’estrazione delle risorse dal suolo lunare e dagli altri corpi celesti e ha sviluppato attività «new space» investendo in tecnologie d’avanguardia, partnership fra pubblico e privato e collaborazioni internazionali.

Andrea Sommariva, che dirige in SDA Bocconi il centro di economia spaziale SEE Lab, ha evidenziato i benefici per il sistema economico derivanti dall’uso pacifico dello spazio. Per Sommariva l’espansione dell’economia dello spazio oltre l’orbita terrestre permetterà di raccogliere minerali che sulla Terra saranno sempre più richiesti per lo sviluppo tecnologico, ma altrettanto costosi o pericolosi da ricavare, a causa dell’inquinamento che la loro estrazione e raffinazione produce.

Le risorse derivanti dallo sfruttamento degli asteroidi, invece, risolvono alcuni problemi ambientali e favoriscono lo sviluppo di settori quali la robotica, il 3d printing e l’intelligenza artificiale.

Per l’Ambasciatore d’Italia in Lussemburgo Diego Brasioli «si tratta di una prima iniziativa mirata che dimostra la grande attenzione con cui l’Italia guarda al Lussemburgo come un partner privilegiato nel campo dell’esplorazione e dello sfruttamento dello spazio a fini commerciali, settore in cui Italia e Lussemburgo intendono cooperare sempre più strettamente».

Al workshop è intervenuto anche il Direttore centrale della Farnesina per l’innovazione e la ricerca, Fabrizio Nicoletti, che ha sottolineato come nello scenario attuale «non ci possa essere sviluppo economico senza ricerca scientifica ed innovazione» e la necessità di «giungere anche nel settore dello space mining a forme di codificazione internazionale che poggino su valori e obiettivi condivisi».

Non è dato sapere se e quali valutazioni siano state svolte o siano in corso sull'impatto ecologico interplanetario che avrebbe questa colonizzazione umana  a fini commerciali.

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