Lagorai, lo sfogo in malga dopo la razzia di pecore «Porto io M49 a Roma a casa del ministro» - Video «I politici? Vengano qui ad alzarsi alle 3 e mezza...»

 

Due pecore sbranate e due capre ridotte in fin di vita, poi soppresse. Il recinto anti-orso superato come fosse di carta. E tanta paura lasciata a chi, in quelle zone, deve viverci e lavorarci tutti i giorni. L’orso M49 nella notte tra sabato e domenica è entrato in azione a malga Agnelezza, in val di Fiemme, nella zona del passo Manghen.

Ma la misura è colma, afferma infuriato Alberto Nones, titolare della malga e presidente dell’Associazione Allevatori Caprini Fiemme. «Così è la fine della montagna e degli alpeggi», afferma, dopo l’ennesima predazione. E a proposito di M49, assicura: «Che lo catturino, poi lo porto io, a mie spese, a Roma a casa del ministro Costa, visto che gli piace tanto».

I forestali confermano le predazioni avvenute la notte scorsa in Val Cadino, a Malga Agnelezza dove sono state uccise due pecore e sono state gravemente ferite due capre ad opera di grandi carnivori: Data la gravità delle ferite, anche questi due ultimi animali sono stati soppressi.
Si ritiene che il danno sia avvenuto ad opera dell’orso M49, ma non è ancora del tutto esclusa l’ipotesi di un attacco da parte di lupi. Ulteriori accertamenti sono in corso per determinare la responsabilità.
Considerata la presenza di M49 nella stessa zona dell’episodio, sono stati attivati ulteriori siti di cattura dell’esemplare, operazione resa difficoltosa dai continui spostamenti dell’animale.

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