Il coordinamento ambientalista trentino «L'orso voleva solo difendere sé o i cuccioli L'episodio va studiato, no all'uccisione»

«Il comportamento tenuto dall'orso è stato di tipo difensivo, cioè ha reagito cercando di allontanare i due cacciatori che percepiva come elemento di pericolo»: è la posizione del Coordinamento ambientalista del Trentino (Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu, Pan-Eppaa, Wwf).

«Ricordiamo inoltre che la zona in cui si è verificato l'incidente è popolata da femmine con cuccioli, per stessa ammissione della Provincia, elemento che fa pensare ancor più che si trattasse di un atteggiamento meramente difensivo».

Per questo, prosegue il Coordinamento, «da una parte c'è la comprensione per un'esperienza che tutti speriamo di evitare. Dall'altra c'è la sollecitazione all'ente gestore di fare quanto è in suo dovere: indagare a fondo sull'accaduto, per avere tutti gli elementi per valutare la dinamica degli eventi, e agire secondo quanto detta la scienza, perché le decisioni non devono essere dettate da reazioni inconsulte, bensì dal metodo e dalla razionalità».

«Saggio e condivisibile», prosegue il documento, «quanto affermato da Christian Misseroni, uno dei cacciatori coinvolti, che si oppone all'ordinanza preannunciata da Fugatti: la montagna è la casa degli animali, ha detto Misseroni. Non credo sia necessario abbattere gli orsi. Piuttosto penso che ci sarebbe bisogno di una gestione diversa».

Una gestione diversa - fondata sulle evidenze scientifiche e sulle conoscenze ed esperienze degli studiosi, nonché sulla ricerca dell'equilibrio fra le attività antropiche e la tutela della biodiversità e del patrimonio naturale - la chiedono da anni, «ma inutilmente», le associazioni ambientaliste e animaliste. «Una gestione che sappia intervenire in questi casi con azioni di dissuasione mirate e sollecite, correttamente definite e calibrate sulle situazioni contingenti».

Intanto il collettivo The Outdoor Manifesto ha lanciato una petizione chiedendo il ritiro immediato dell'ordinanza di abbattimento nei confronti dell'orso del Peller. «Come collettivo riteniamo che la convivenza tra uomo e grandi carnivori sia una delle sfide ambientali più significative del nostro tempo. Come questa venga ridotta, spesso per meri fini politici ed economici, all'ennesima dinamica antropocentrica che non riconosce a tali animali il diritto di essere ciò che sono, ci riempie di pessimismo riguardo alle possibilità di coesistenza futura».

Anche la piattaforma change.org lancia una petizione, a favore, stavolta di M49, affinché gli venga restituita la libertà (l'esemplare è nel recinto del Casteller). «M49 è stato dichiarato "problematico" senza avere mai aggredito l'uomo, ma solo per aver fatto l'orso, cioè uccidendo selvaggina e qualche capo di bestiame. Con questa petizione si chiede di ridare libertà all'animale. A Fugatti si chiede un atto di rispetto ambientale e della biodiversità peculiari per il Trentino e per la sua immagine di provincia amica dell'ambiente».

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