La grande corsa dei rifugi trentini per ripartire Quasi tutti aperti da oggi, alcuni dal 27 giugno Gestori al lavoro: meno posti, tanta passione

di Ugo Merlo

Neppure la pandemia è riuscita a far slittare la tradizionale data d'apertura dei rifugi in Trentino, quella del 20 giugno. Ma quella dei rifugisti è stata una vera corsa. Contro il tempo, con protocolli stilati solo qualche settimana fa, alla prese con tante incertezze e con davanti una stagione che sarà per forza di cose diversa, non facile.
Nonostante tutto, oggi si parte. C'è chi ha già aperto da qualche giorno e chi, per problemi logistici, lo farà al più tardi tra una settimana. Tutti pronti ad accogliere in sicurezza gli escursionisti che hanno già ricominciato a salire tra le montagne del Trentino che durante il lockdown sono state regno della sola fauna.

Il Cai a livello nazionale, la Sat e l'Associazione dei rifugi in Trentino, oltre alla Fondazione Dolomiti Unesco, hanno diffuso una serie di regole per godere della vita in quota con la massima attenzione a contrastare il pericolo di contagio: da parte loro, i gestori dei rifugi - che per settimane hanno tremato di fronte alla possibilità di dover tagliare di due terzi i posti letto e dover disseminare i gruppi in più stanze - sono stati rinfrancati dall'attenuazione delle misure sui pernottamenti (gruppi che potranno dormire assieme, capienza salva per i due terzi) e sono pronti. Preparati e consapevoli del loro ruolo, soprattutto in questo momento. Per il popolo delle vette l'andare in montagna in questo tempo assume un valore in più di un immaginario liberatorio.

Nel basso Trentino ai 2.060 metri del Damiano Chiesa Eleonora Orlandi è al lavoro da alcuni giorni e si augura che tutti rispettino le regole. Al Prospero Marchetti allo Stivo Alberto Bighellini è aperto da una settimana ed è pronto con distanziamenti e sanificazioni, mentre al Casarota, sulla Vigolana, Lorenza Delama ha aperto dal 23 di maggio e il rifugio ha una terrazza che permette di avere il distanziamento corretto.

Nel Lagorai, all'Ottone Brentari, in Cima d'Asta, Emanuele Tessaro apre oggi: «In settimana abbiamo fatto i carichi con l'elicottero e abbiamo predisposto le barriere per il distanziamento fisico. Arriva qualche prenotazione da chi fa la via del granito: sono fiducioso». Al Sette Selle Lorenzo Ognibeni ha riaperto nei fine settimana dopo il blocco. In Val di Cembra, al Potzmauer, ecco il gestore Roberto Leonardi : «Abbiamo aperto da maggio per i fine settimana. La gente è stata collaborativa e comprensiva, utilizziamo il grande prato. Nei prossimi giorni avrò ospite il cantautore Simone Cristicchi, che ama ritirarsi in questi boschi».

Nel Gruppo della Pale di San Martino i rifugi apriranno tutti il 27 di giugno. «Sulle Pale - dice Mariano Lott gestore del Pedrotti alla Rosetta, nella foto - i rifugi, tranne il Treviso, già operativo, aprono sabato 27: il mio, il Pradidali, il Velo della Madonna e il Mulaz. C'è stato un pò di ritardo per l'adeguamento alle norme Covid. La funivia del Rosetta aprirà sabato prossimo assieme ai rifugi e speriamo bene».

Nel Gruppo del Catinaccio tutti aperti e al Gardeccia ai 2.000 metri dell'omonima località Marco Desilvestro dice: «Siamo aperti, con tutte le misure per la prevenzione dai contagi. Ma ci avviamo ad una stagione che sarà sotto tono». Roberta Silva del Roda di Vael ha aperto ieri. Le email non mancano: «Abbiamo qualche prenotazione, ma solo di famiglie». Al Passo Principe Sergio Rosi dice: «Abbiamo aperto da una settimana, ma siamo a ritmo molto ridotto, con la metà dei collaboratori». All'Antermoia il gestore è Martin Riz : «Abbiamo aperto da una settima, ci siamo attrezzati per il distanziamento, certo sarà una stagione strana, ma la montagna ha spazi per vivere distanziati e sono ottimista». In Marmolada, al Pian dei Fiacconi, Guido Trevisan ha aperto da ieri «con ottime condizioni per lo sci alpinismo».

Nel Gruppo Brenta il Graffer, sotto il passo del Grostè, è gestito da Roberto Manni : «Abbiamo aperto da due giorni, adeguando il rifugio alle nuove norme. Sta arrivando qualche prenotazione. Speriamo di uscire presto da questo incubo». Al Tuckett e Sella «ci aspetta - dice Alberto Angeli - un'annata con tante incognite. Siamo però ottimisti ci siamo adattati alle disposizioni attuali, sperando che nel corso della stagione vegano riviste le restrizioni».
Al XII Apostoli Fratelli Garbari Aldo Turri apre oggi: «Abbiamo predisposto tutto secondo le norme sanitarie». Il Pedrotti alla Tosa, ai 2495 metri della Bocca di Brenta è aperto da oggi: «La mia decima stagione al Pedrotti alla Tosa sarà purtroppo condizionata da questo virus, ma io e la mia famiglia siamo ottimisti», spiega Franco Nicolini . All'Alimonta «viviamo giorno per giorno nella speranza di lavorare», spiega Ezio Alimonta . Al Silvio Agostini in val d'Ambiez Roberto Cornella ha aperto da una settimana: «Qualche prenotazione sta arrivando, vedremo come si mette questa stagione, non sarà di certo facile».

Nel Gruppo dell'Adamello il Laghi San Giuliano ha aperto ieri con tutte le misure necessarie per la prevenzione sanitaria. Al Città di Trento all Mandron Davide Galazzini è prudente: «Apriamo oggi in contemporanea con la strada della val Genova. La stagione partirà a rilento, le funivie del Tonale apriranno il 4 luglio». Anche il Caduti dell'Adamello al passo delle Lobbie, in mezzo alle neve apre oggi. Il gestore Romano Ceschini non ha prenotazioni. Stessa situazione per Marco Bosetti al Dante Ongari al Carè Alto, mentre il Val di Fumo è aperto da una settimana.

Nel Gruppo della Presanella, al Giovanni Segantini in val d'Amola Egidio Bonapace ha promosso una simpatica iniziativa sui social. «Abbiamo fatto, per l'apertura, su Facebook e Instagram un conto alla rovescia: ha avuto molte visualizzazioni. Per il resto abbiamo adattato il rifugio alle nuove norme». Sul versante nord al Francesco Denza Mirco Dezulian ha già aperto lo scorso fine settimana e parla di alpinismo: «C'è un buon innevamento e la nord della Presanella e io sono ottimista».

Nel Gruppo Ortles Cevedale come ci confermano i gestori del rifugio Silvio Dorigoni in alta val di Saent Cecilia Iachelini e del Guido Larcher al Cevedale Manuel Casanova , apriranno il 27 giugno. La Iachelini sottolinea come l'apertura delle frontiere con l'estero stia dando delle prospettive». Il Mantova al Vioz, il nido d'aquila della Sat con i suoi 3535 metri, aprirà a fine mese, come ci dice Mario Casanova : «Apriamo il 30 giugno, perché l'innevamento in quota è ancora abbondante. Non abbiamo prenotazioni, vedremo come andrà».

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