Orso M49, il ministro Costa «C'è un forte rischio Daniza 2»

di Matteo Lunelli

«C’è un rischio concreto di un secondo caso Daniza. E io mi preoccupo per il Trentino, sarebbe un boomerang per la sua immagine cristallina». A parlare così è il Ministro dell’ambiente Sergio Costa. In maniera pacata e riflessiva, senza alzare la voce ma anche con chiarezza e determinazione, ha affrontato il caso orso.


Ministro, ha ricevuto l’ordinanza del presidente Fugatti?

Sì, questo pomeriggio (ieri per chi legge ndr). E un paio d’ore dopo ho chiesto al Consiglio di Stato un parere in ordine alla legittimità dell’atto. Non ritengo, infatti, che Fugatti potesse firmare un documento del genere. E io, personalmente, non l’avrei mai firmato e sono in totale disaccordo.

Qui in Trentino molte persone sono spaventate e preoccupate per il comportamento di M49.

Legittimo, ma il tema è un altro. L’orso è pericoloso o è dannoso? Se produce danno ad allevamenti e bestiame sono d’accordo sul fatto che non sia piacevole, ma è pur sempre risarcibile e le persone non corrono alcun rischio. Fugatti, quindi, deve rispondere su quella che lui considera pericolosità, ma che ad oggi i tecnici e gli scienziati non ritengono tale.

L’ordine di cattura però è partito: il Consiglio di Stato può bloccare il tutto? E in quali tempi?

Aspetteremo i tempi tecnici, che presumo saranno lunghi. Ma prima ancora del Consiglio di Stato, prima ancora dei carteggi c’è una questione operativa. Io dico che oggi dobbiamo poter rispondere alla domanda che la popolazione si fa, ovvero “che fine farà l’orso?”.

Andrà al Casteller dopo essere stato catturato, no?

Ecco, mi fa piacere che lei lo sappia. E probabilmente da trentino saprà anche chi lo catturerà e quanto è grande il recinto di questo Casteller. Peccato che il Ministro dell’ambiente della Repubblica italiana non sappia nulla di tutto questo, perché nei carteggi che ho avuto in mano a fine pomeriggio non c’è scritto nulla. Voglio sapere come verrà catturato, da chi, come verrà trasportato, dove verrà tenuto e come sarà monitorato. E poi la domanda principale.

Prego, qual è?

A quale scopo viene fatto tutto questo, con i rischi che comporta? Se l’orso monitorato si comporterà bene, secondo tecnici, esperti e scienziati, verrà rimesso in libertà? Questi dati, o meglio queste risposte a me come Ministro dell’ambiente interessano molto più dei carteggi che arrivano da Trento a Roma o da Roma a Trento.

Quali rischi comporta l’eventuale cattura?

Ritengo ci sia un rischio concreto di un secondo caso Daniza. E sarebbe un boomerang per un territorio che vive di turismo e della propria immagine relativa a una delle terre più verdi d’Europa. Attenzione, dico d’Europa, non d’Italia. 

La decisione di Fugatti ha inevitabilmente un peso e un risvolto a livello politico.

Ci sono due piani. Quello che definirei amministrativo: ci sono le carte, io non sono d’accordo e ho chiesto spiegazioni. Poi quello politico: la decisione è stata presa in autonomia dal Trentino ma adesso voglio sapere tutto sulle modalità e sullo scopo finale della captivazione.

Alla luce dell’azione di Fugatti dobbiamo aspettarci una reazione veemente da parte sua e del ministero?


Vede, se io e lei andassimo a bere una birra in una bella birreria trentina potremmo essere in disaccorso su qualcosa, ma io non sarei contro di lei. Lo stesso vale per il presidente del Trentino: lui non si è mai scagliato contro il sottoscritto, così come non l’ho fatto e non lo farò io. Siamo in disaccordo su questo gesto che ha fatto, ma non siamo l’uno contro l’altro. Io voglio porre al centro la salvaguardia delle persone e dell’orso. Tutto qui.

Cosa chiede adesso a Fugatti?

Voglio essere informato costantemente e totalmente. Anche per dare una mano. Poi la questione è legata a due aspetti che viaggiano su binari paralleli: la direttiva Habitat, che oltre a richiedere una protezione rigorosa dell’orso consente al ministero dell’ambiente di fare alcune deroghe sentendo il parere degli scienziati. E poi la pubblica sicurezza, che si occupa dell’incolumità delle persone. Tutta l’ordinanza di Fugatti tocca questo secondo aspetto, perché evidentemente lui crede che la sicurezza degli essere umani sia minata. Ma io non credo che il presidente di una provincia possa avere una competenza così spiccata nei confronti del tema sicurezza.

Ultima domanda, cambiando specie animale: il lupo?

Anche per il lupo punto sulla mitigazione, salvaguardando i due interessi, quelli dell’essere umano e quelli degli animali.

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