Translagorai: il film di alcuni giovani in un'area selvaggia e affascinante

Un gruppo di giovani, guidati da alcuni giovani, attraverso una delle aree più selvagge e affascinanti del Trentino. Un modo per conoscere la natura, ma anche la storia e le tradizioni. Progetto ed esperienza sono stati condensati in un film di un’ora e venti: si chiama Translagorai e in queste settimane sta facendo il tutto esaurito in cinema e sale del Trentino. Il regista è Federico Modica, fotografo e videomaker di Predazzo, che insieme all’amico Daniele Dellagiacoma ha guidato un gruppo di venti ragazzi, che da un giorno all’altro si sono ritrovati a essere anche attori e cameraman, oltre a esploratori.  

«Il progetto è nato nel 2017 - racconta Modica - quando sono stato contattato da Federico Cominidella Cooperativa Le Rais di Predazzo: c’era un bando della Provincia per il piano giovani, al fine di avvicinarli a usanze, storia e cultura del posto. Così ne abbiamo parlato e ci siamo messi tutti in gioco, io per primo perché in precedenza avevo fatto video e documentari, ma mai un vero e proprio film con attori e dialoghi».
Il progetto prende corpo, venti ragazzi tra superiori e università vengono coinvolti e si dividono i compiti. Il set cinematografico non viene ricreato artificiosamente, anzi la troupe va a prendersi gli spazi di tutti per eccellenza: prati, boschi, cime, pascoli. Il Lagorai: bello, impervio, romantico, intrigante è la location perfetta. Il film si intitola Translagorai e diventa un viaggio nella natura ma anche interiore, con i personaggi che sono dei turisti che vengono tolti all’improvviso dalla loro quotidianità fatta di cellulari e traffico, ristoranti e negozi, smog e semafori e catapultati in questo ambiente selvaggio, con la voglia di imparare e scoprire.  

«Gabriele Dellagiacoma ha scritto i monologhi e poi, oltre a questi e alla trama, ci sono quattro approfondimenti con il malgaro, il soldato, il pastore e “l’uomo che sussurrava agli alberi”, ovvero Marcello Mazzucchi. Le scene sono girate nella parte “fiemmese” del Translagorai, indicativamente dal Manghen al Rolle: siamo rimasti a dormire nelle tende e poi, visto il maltempo, per alcuni giorni abbiamo fatto una sorta di su e giù dal fondovalle alle cime».
A supportare la realizzazione del film, oltre al bando provinciale, anche Montura, azienda da sempre particolarmente sensibile agli aspetti culturali legati alla montagna: più che il loro marchio, infatti, l’importante è che compaia la bellezza della natura. La qualità del prodotto finale, sottolinea ancora Modica, è stata data dal lavoro di gruppo.  

«Si è creato un bel clima e ognuno ha fatto alla grande la propria parte: anche io ho imparato che se nel cinema non c’è un impegno collettivo non si arriva da nessuna parte. Poi lavorare in alta quota non è semplice: solo la batteria a pannelli solari che avevamo pesava dodici chili, poi c’erano da portare le tende e tutto il materiale. Insomma, non è come girare le scene in studio. Inoltre è stato tutto estremamente istruttivo, perché abbiamo imparato tradizioni e storia, siamo andati nei musei a capire meglio prima di girare una scena, abbiamo letto libri e documenti».  

In questi ultimi mesi sentire parlare di Translagorai, tuttavia, non è sinonimo del film ma di un incandescente dibattito politico, che vede coinvolti, oltre ad assessori, consiglieri e sindaci, anche ambientalisti e Sat. Non è ovviamente questo il luogo per mettere nuova carne al fuoco nel confronto, ma un aspetto va sottolineato.  

«È vero: la questione è tornata di grande attualità sui media proprio durante la fase di montaggio del nostro film. Non servirebbe nemmeno sottolinearlo, ma ci teniamo a dire che il nostro è un film apolitico e partitico, è semplicemente una pellicola che parla di storia e natura, che permette di scoprire aspetti magari sconosciuti di quei luoghi e di ammirarne la bellezza». In queste prime settimane di proiezioni l’accoglienza del pubblico è stata sorprendente: che le sale fossero grandi o piccole, tutte sono andate sold out, con persone in piedi in fondo pur di vedere la pellicola.
«Speriamo continui così. Proveremo ad approdare al Trentino Film Festival, mentre il prossimo appuntamento sarà il 30 gennaio a Borgo Valsugana».

comments powered by Disqus