Dallapiccola: «Non è possibile trasferire o sterilizzare gli orsi»

«Lo spostamento di orsi altrove non è in programma, si tratta di una misura tecnicamente e politicamente irrealizzabile».

L’assessore provinciale all’agricoltura, foreste e fauna, Michele Dallapiccola, nella risposta a una interrogazione di Giacomo Bezzi (Forza Italia) ha smentito se stesso a pochi mesi dall’agosto scorso, quando aveva indicato proprio nel trasferimento degli orsi una possibile soluzione al problema del numero di esemplari presenti in Trentino.

In un’intervista all’Adige questa estate l’assessore Dallapiccola aveva annunciato come ulteriori interventi nella gestione degli orsi: «Le ipotesi sono lo spostamento, il trasferimento in altri luoghi, la costruzione di recinti dedicati». E aveva aggiunto: «Quando parlo di spostamento, mi riferisco all’autorizzazione al trasferimento in altri luoghi dove vivono gli orsi, fuori dai confini nazionali, nell’area Dinarico Balcanica».
Proprio da queste dichiarazioni era scaturita l’interrogazione del consigliere provinciale Bezzi che sollecitava l’assessore per sapere quali provvedimenti la Provincia intendeva adottare per gestire gli orsi, in particolare quelli problematici, dopo l’ultima aggressione a un pensionato che ha portato alla decisione di abbattere l’orsa Kj2.

Nella risposta, l’assessore Dallapiccola precisa che gli «orsi a fine 2016 (dato ufficiale più recente) sono stimati tra i 49 ed i 66 esemplari».
Oltre al trasferimento esclude anche l’ipotesi della sterilizzazione. «Non è in programma - scrive - anche questa misura non è tecnicamente realizzabile, per diversi motivi. Lo prova il fatto che non è utilizzata per la gestione degli orsi in nessuna altra parte d’Europa».

Infine, sulla proposta di Bezzi di mettere in un parco recintato gli orsi problematici, Dallapiccola dice: «Come è noto esiste già una struttura che consente di tenere in cattività fino a tre esemplari di orso, presso il Centro vivaistico-forestale del Casteller. La realizzazione di ulteriori e più grandi recinti per contenere numeri più elevati di plantigradi non è ritenuta idonea alla gestione nel lungo tempo della popolazione di orsi presente in provincia, per diversi motivi, tecnici e non, tra i quali i costi realizzativi e gestionali».

L’assessore Dallapiccola ha fornito anche un aggiornamento sulla presenza dei lupi ricordando che: «Attualmente sono monitorati tre branchi di lupi che interessano parzialmente anche il territorio trentino: quello della Lessinia (condiviso con Verona), quello che gravita sull’altipiano di Asiago (condiviso con Vicenza) e quello dell’alta val di Fassa (condiviso con Bolzano e Belluno). Due coppie sono segnalate rispettivamente sul gruppo del Pasubio e in alta val di Non, mentre lupi singoli sono segnalati in val di Sole ed in val di Fiemme».

Intanto nei giorni scorsi l’assessore provinciale all’agricoltura dell’Alto Adige, Arnold Schuler, ha tenuto una riunione sulla gestione di orsi e lupi. Si mira a costruire alleanze nelle regioni dell’arco alpino e riguardo alla protezione delle greggi: All’incontro c’erano l’europarlamentare, Herbert Dorfmann (Svp), il presidente della Federazione europea delle associazioni della caccia, Michl Ebner, e il presidente del Bauernbund, Leo Tiefenthaler.

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