Avalina: freddo record Termometro a - 35,9°

L’inverno secco e rigido ha dato soddisfazioni ai «cacciatori del freddo

di Sergio Damiani

L’inverno secco e rigido ha dato soddisfazioni ai «cacciatori del freddo». Mercoledì Giampaolo Rizzonelli, presidente di Meteo Triveneto, è salito, armato di ciaspole e computer, fino ai 1.964 metri del sito freddo di Avalina,  conca nel comune di Sella Giudicarie, dove ha raccolto un nuovo record.

Il datalogger, un termometro digitale ad alta precisione custodito dentro uno schermo solare fatto da 8 piatti e posizionato su un palo, ha segnalato che la stazione il 15 gennaio scorso alle 23 e 49 aveva rilevato una temperatura di -35,9 gradi. Il valore supera il record precedente del sito che, con -35,8°, era stato raggiunto nell’inverno del 2013. Mentre nel 2016 a Dolina la minima era stata di “soli” -34,6°.
La Siberia è anche intorno a noi.

«Eppure - ricorda Rizzonelli, esperto di grande freddo - stiamo parlando di un prato dove le mucche della vicina malga Avalina pascolano liberamente durante i mesi di luglio, agosto e settembre». Perché allora le temperature sono così basse? «Questi siti freddi, in inglese frost hollow, hanno dei particolari microclimi: in determinate condizioni di cielo sereno, suolo innevato, scarsa umidità ed assenza di vento, diventano delle fabbriche naturali di freddo».
La particolare morfologia di Avalina ne fa un pezzetto di polo nord incastonato tra le nostre montagne.

«Per rendere l’idea del sito - prosegue Rizzonelli - pensiamo ad un grande prato, con una leggera depressione al centro di soli 8 metri. Per capirci non è un buco bensì una semplice conca, un avvallamento. La grande potenzialità di Avalina è data dall’ottimo sky view factor, che si potrebbe tradurre con il termine “porzione di cielo visibile”. Il sito infatti ha la possibilità di cedere calore verso la libera atmosfera, non essendoci nelle proprie vicinanze cime molto elevate (la più vicina è il Dosso dei Morti) o boschi, che potrebbero ostacolare il raffreddamento dell’aria. Va detto infine che colline e prati posti intorno al sito fungono da recipiente per l’aria fredda che si accumula sul fondo del prato, che a tutti gli effetti diventa un vero e proprio lago di aria fredda».


Altrettanto sorprendenti delle minime invernali, sono le temperature minime estive. Persino in piena estate in quell’avvallamento il termometro di notte precipita sotto lo zero: la minima più bassa di luglio 2016 è stata di -8,1°, ad agosto, -7,9°, a settembre -9,9° e ad ottobre già si toccavano freddi intensi a -20,7°.

«Possiamo tranquillamente dire - conclude Rizzonelli - che ad Avalina, quando il cielo è sereno e non c’è vento, che sia inverno, primavera, estate o autunno, la temperatura minima (in genere all’alba) è quasi sempre sotto lo zero». Un’altra particolarità del sito è data dalle repentine escursioni termiche: in 15 minuti la temperatura può crescere anche di 19 gradi, mentre la massima escursione termica giornaliera è di 31,8°.
Nell’ambito del progetto di monitoraggio e ricerca sui siti freddi - frutto di una collaborazione tra
Meteo Triveneto ed enti quali Meteotrentino, Cnr/Isac, Parco naturale Paneveggio Pale di San Martino - nelle prossime settimane  i meteorologi raccoglieranno i dati anche di alcuni siti freddi, anzi freddissimi, sulle Pale di San Martino. Tra questi c’è  Busa Fradusta Nord, a 2.607 metri, dove il 10 febbraio del 2013 fu toccata la temperatura più bassa registrata in Italia: - 49,6°.

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