Montagna e ambiente: appello dei vescovi di Trento, Belluno, Bolzano e Como

«Non sfruttiamo il creato, curiamo il territorio». Questo l’appello sottoscritto dalle Diocesi di Trento, Belluno-Feltre, Bolzano-Bressanone e Como, in occasione dell’undicesima giornata per la «salvaguardia del creato», svoltasi nella chiesa della Madonna delle nevi a Pra Marino, in val Visdende, nel Bellunese.

Alla giornata ha partecipato anche una delegazione trentina, con l’arcivescovo Lauro Tisi.

«Custodire il creato non significa sfruttarlo fino a compromettere la vita dei più poveri», è il monito ecclesiale. A partire dal ‘mea culpà per i «gravi fenomeni d’inquinamento», per i territori «più urbanizzati e degradati», per «le catastrofi causate dall’uomo».

Il documento, firmato anche da due delegati dall’arcidiocesi ortodossa d’Italia e di Malta, insiste sulla responsabilità personale nel governo del territorio.

Monsignor Tisi, ha osservato come la conversione ecologica, si realizza anche «nel riconoscere l’altro non come una minaccia ma come una risorsa e un’opportunità».

Si è ricordata poi l’esigenza di un equilibrio nella cura del territorio, segnalando l’eccesso di veicoli sui passi dolomitici e il consumo di acqua per l’innevamento delle piste da sci.

Come «vera emergenza e priorità» anche «la cura di prati e pascoli, da affrontare cercando di conciliare, senza compromessi al ribasso, i valori naturalistici con le comprensibili esigenze di garantire a chi lavora in montagna un dignitoso livello di vita, senza lasciarsi peraltro travolgere da iniziative di carattere speculativo e consumistico».

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