Lettere / Il direttore risponde

Troppi morti sul lavoro, non allentare le regole

Un lettore invita a mantenere regole stringenti e ricorda i numerosi incidenti in fabbrica o in cantiere ma anche casi come quello tragico della funivia del Mottarone

IL CASO La morte della giovane operaia Luana: nuove verifiche sui dispositivi di protezione
ASOLO Operaia impigliata e trascinata per i capelli da un macchinario: è grave

Una giovane operaia morta tre settimane fa a Prato, perché avevano levato la sicurezza all'orditoio!

La tragedia dell'altro giorno al Mottarone, perché avevano manomesso i freni della funivia per aumentare le corse (e il guadagno!)... e in mezzo a tutto questo il dibattito politico sulle semplificazioni burocratiche per agevolare la ripresa economica.

Pur rendendomi conto dell'umana voglia di allentare regole e controlli dopo la forzata e prolungata chiusura a causa della pandemia, vorrei che lo Stato non arretrasse sul rispetto di norme a tutela della salute e della vita di lavoratori e cittadini e per ostacolare la corruzione.

I 306 morti da lavoro nel primo quadrimestre di quest'anno, con un aumento di quasi il 10% rispetto allo stesso periodo del 2020, sono un indicatore purtroppo preoccupante.Una cosa è semplificare una burocrazia spesso inutilmente asfissiante, altro è liberalizzare tutto come alcune forze politiche irresponsabili sembra vogliano perseguire, profittando della situazione.

Nel lungo periodo d'inattività abbiamo avuto modo di ripensare alle nostre priorità: cerchiamo di non vanificare i buoni propositi con la rincorsa disordinata al massimo ed immediato tornaconto a scapito della sicurezza!

Stefano Ricci - Povo

 


Sembrano emergere avidità e disprezzo

Condivido. Totalmente. In queste tragedie - al di là di quanto emergerà dalle inchieste - sembrano però emergere avidità e disprezzo: nei confronti delle vite, nei confronti delle regole, persino nei confronti del lavoro, perché il lavoro ha nella dignità e nel rispetto due anelli fondamentali.

Temo che nessuna regola e nessun controllo, nessuna carta aggiunta o tolta possano molto di fronte a chi calpesta tutto questo.

Però è facile per non dire automatico, effettivamente, pensare che qualcuno approfitti di ogni carta in meno per fare un controllo in meno e per mettere ancora una volta il denaro e la superficialità davanti alla vita e all'accuratezza.

I dati che lei ci ricorda fanno poi ancor più impressione se pensiamo che sono riferiti ad un anno anomalo, nel quale molti non hanno lavorato e altri lo hanno fatto da casa.Il lavoro non può mai essere più importante della vita. Va infine detto che le regole hanno un senso se c'è qualcuno che le fa rispettare, con controlli continui e sanzioni pesanti.La vita si salva anche con una grande prevenzione di questo tipo.

lettere@ladige.it

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