Lettere/ Il Direttore risponde

La religione esibita e i cattolici banderuole

Da Biden che ostenta il Rosario al voto dei cattolici in Italia: la riflessione del nostro lettore e la risposta del Direttore, Alberto Faustini

di Alberto Faustini

La religione esibita e i cattolici banderuole. Caro direttore, le recenti immagini del presidente Biden che ostenta un rosario a favore di telecamera durante l'incontro con l'omologo messicano (e le conseguenti polemiche) mi hanno fatto riflettere. Conviene ai cattolici dividersi tra sostenitori dei temi etici e delle tematiche sociali? La vita di un bambino nel grembo materno conta forse meno di quella degli sfollati di Mosul? O, viceversa, si può difendere l'istituzione famiglia e al contempo permettere che milioni di persone vivano in condizioni di povertà senza poter assicurare un futuro dignitoso ai propri figli e un presente sereno ai propri anziani? Chi dice che si debba lottare contro l'inquinamento e non curarsi del disagio socio-economico che il crollo della natalità inevitabilmente va creando?

Questa separazione, questo derby interno alla comunità ecclesiale tra cattolici del sociale e cattolici dell'etica, fa comodo soltanto alle segreterie di partito. I "cattolici da pasticceria", come li definisce Papa Francesco parafrasando il termine inglese "cafeteria catholics", cioè coloro che vedono il Magistero come un menù a la carte da cui scegliere ad libidum le tematiche che più si confanno alla propria visione ideologica, cercano conferme borghesi, non scomode verità. E così facendo sono condannati a essere delle banderuole.

Corteggiati in campagna elettorale dal mattatore di turno salvo poi diventare irrilevanti nel post voto. O, peggio, a negoziare al ribasso su principi cardine dell'identità umana. Che dovrebbero essere per definizione "non negoziabili". Certamente l'unità partitica dei cattolici appartiene al passato, inutile rimpiangere balene bianche o riesumare mummie da prima repubblica, ma ciò non deve esimerci dall'essere, senza sconti, sale e lievito nella società. Tutelando la vita e la dignità umana dal concepimento al naturale tramonto, costruendo un'economia che metta al centro l'uomo e non la ricerca del profitto senza scrupoli, tutelando i principi di sussidiarietà, convivenza pacifica e autodeterminazione dei popoli, e avendo cura della nostra "Casa comune". Perché senza una Terra sana, non c'è futuro per le generazioni a venire. Certo, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Ma avere chiara la destinazione è già un primo passo di un lungo Cammino.

Francesco Zadra

Confesso che non sono riuscito a seguirla del tutto: troppa carne al fuoco, troppe considerazioni che a mio avviso non portano necessariamente a un derby, troppa confusione. Ed è troppo presto per giudicare i passi di Biden, un presidente che non può certo risolvere in pochi giorni tutti i problemi del mondo, a prescindere dal fatto che vada fiero del suo essere cattolico. Fa però ben sperare che il nuovo presidente americano - uomo saggio non solo per ragioni anagrafiche - si ispiri a Papa Francesco, che resta ancora il leader politico (sì, politico) più ascoltato e spesso più coraggioso del mondo e che mi pare aver molto chiaro il tragitto da compiere per arrivare (almeno per cercare di arrivare) a una terra sana. In quanto alle banderuole, ci sono sempre state. Non è questo il punto. Il punto sta in chi “governa” il vento, che può essere impetuoso o timido. I cattolici (non solo quelli impegnati in politica), come ebbe a dire una volta Prodi, sono invece adulti: hanno idee chiare sui valori, ma difendono - come faceva già Degasperi - la laicità dello Stato. Che significa anche profondo rispetto delle idee altrui. 

lettere@ladige.it

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