Almeno abbiamo capito cosa sia la distanza

Un colorito racconto, per dirci che - per lo meno - con il virus si è tornati a rispettare le distanze. Anche in  coda. La lettera, e la risposte del Direttore.

Almeno abbiamo capito cosa sia la distanza

Caro Alberto, credo proprio d'aver individuato un duplice aspetto del molto discusso, indesiderato, ospite Covid-19.

Si tratta, nientemeno, d'un aspetto "positivo", termine che prescinde dal noto contesto clinico.

A ben riflettere, il signor virus ci ha inquadrati quasi militarmente. Uniforme le "mascherine" e comportamento disciplinato da un obbligato distanziamento (improprio definirlo "sociale"). Un aspetto positivo l'ho rilevato nell'accesso nelle farmacie, quasi militaresco l'accostamento al banco, a debita distanza dall'operatore, in "canonica" salvaguardia dell'agognata "discrezione" rispetto agli altri avventori.

A tal proposito ricordo un brutto episodio occorsomi in epoca No-Covid.Ero al banco d'una farmacia ascoltando qualche suggerimento del gestore in merito alla tipologia di farmaci diversi.

Conversazione di qualche minuto, dopo di che mi sono accomiatato con un repentino giro sui tacchi (meno male!!) andando a cozzare contro il pancione d'un baffuto, imbronciato, anziano che, indispettito dalla sia pur breve attesa, s'era letteralmente "incollato" all'ostacolo della sua impaziente attesa. La mia reazione, improntata ad un inopportuno senso civico è stata pronunciare d'impulso un "pardon", di cui mi sono subito pentito, ricambiato da una "torva" occhiata dell'insofferente individuo.

Ora non più, tutti fuori in disciplinata attesa del proprio turno, niente affollamenti presso i banconi, specialmente quando si tratta di farmacie.

Quindi è augurabile che, all'uscita da questa crisi globale, si perpetuino determinate misure rivelatisi socialmente utili per una sana e civile convivenza.

 

Giovanni Meli


 

 

 

 

Rischiamo d'essere ancora più arrabbiati

Confermo: civile convivenza. Ma non direi sana: un po' per il contesto che ormai non ha purtroppo quasi più nulla di sano e un po' perché temo che un giorno o l'altro torneremo quelli di prima.

Non saremo migliori, come qualcuno auspicava in più di un cartello. Rischiamo viceversa d'essere ancora più arrabbiati, indisciplinati, maleducati.

Non sempre e non in ogni circostanza diamo il meglio di noi. Spero di sbagliarmi, ma gli esempi che mi portano a pensarla così sono davvero molti. Uno per tutti: guarda come troppe persone usano la mascherina. Ti immagini cosa faranno "dopo"?

comments powered by Disqus