Osservate la serietà e l’impegno dei bambini

I bambini sono più seri e più bravi di noi, dice questa lettera che parla di mascherine e impegno. E il nostro direttore risponde.

Osservate la serietà e l’impegno dei bambini

Osservateli i bambini. Fatevi raccontare da chi lavora con loro la dedizione e la serietà con cui tirano su la mascherina alla quinta, sesta ora anche solo se devono andare a temperare la matita. Che hanno il sederino schiacciato sulla sedia anche otto ore al giorno, che nemmeno a pausa si può correre e giocare insieme al compagno più grande di un’altra classe. Che educazione fisica si fa soli soli, senza palla e senza toccarsi, a due metri di distanza oppure passeggiando in fila indiana lungo il fiume... Osservateli i bambini che quando per sbaglio si sfiorano, si guardano negli occhi e si chiedono scusa per essersi avvicinati troppo. O che quando cadono, si sbucciano un ginocchio e piangono e non possono cercare conforto nell’abbraccio della maestra. Osservateli i bambini, che non si alzano nemmeno per dire alla maestra «mi manca la mamma» se non è necessario ed alzano la mano per dirlo con una vocina piccola piccola; che si disinfettano le mani prima di entrare in classe e prima di uscire dalla classe, prima di rientrare in classe, prima di toccare il nuovo quaderno, prima di usare il gesso alla lavagna e dopo averlo usato, prima della pipì e dopo l’acqua e il sapone. Che hanno capito che la penna non si può più prestare al compagno di banco preferito, che non possono toccare la maestra anche se vorrebbero un abbraccio o vorrebbero tenerle la mano scendendo le scale. Osservateli i bambini, che si rovesciano e camminano incerti come tartarughine con gli zaini così pesanti che di più non si può...eh già, perché a scuola i libri non si possono più lasciare, né tanto meno si può leggere insieme dal libro del vicino di banco...e nonostante questo sorridono con il loro fardello sulla schiena. Anche alle 8 del mattino. Anche se sono in fila indiana uno dietro l’altro. Osservateli, i bambini. E poi ditemi che con la mascherina per mezz’ora al supermercato ci viene il mal di testa.

Elena Spazzini


 

Noi tutti dobbiamo mettercela tutta

Grazie per aver condiviso con noi questo sguardo sui bambini. Grazie per aver dato voce ai loro sguardi, al loro impegno, anche alla loro capacità di adattarsi a questa situazione che continua a restare quella di un film dell’assurdo. Non vedo però una competizione fra chi ogni giorno fa il proprio dovere (a prescindere dall’età) e chi si lamenta al supermercato (non ho raccolto particolari notizie in tal senso). Tutti noi dobbiamo mettercela tutta. E presente, futuro e passato devono tenersi per mano. Idealmente, ovviamente.

lettere@ladige.it

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