Perché Renzi ha alzato la voce (ma è difficile da capire)

La lettera al giornale

Ecco perché Matteo Renzi ha dovuto alzare la voce

Gentile Sandra Tafner, abbiamo letto sulla sua rubrica “Cose così” un suo inaspettato attacco a Matteo Renzi per una frase detta recentemente. Lei salva il governo che si affida a scienziati, epidemiologi e virologi. Ci affidiamo anche noi a questi esperti tant’è che non siamo mai stati né dalla parte dei No Vax e né dei terrapiattisti che erano componenti della parte politica che esprime il Presidente del Consiglio. Riteniamo però che la politica debba lavorare su un piano diverso della medicina e debba bilanciare da un lato il fatto gravissimo dei lutti e della diffusione del virus e dall’altro della difficile crisi economica che si prospetta onde evitare che l’autunno caldo si trasformi in terra bruciata. Vede, dottoressa Tafner, è stato anche Matteo Renzi che nell’agosto scorso ha mandato a casa Matteo Salvini ed affidato il paese a Giuseppe Conte il quale sta governando bene questo non facile periodo storico. Il premier ha quasi sempre accolto le richieste di Italia Viva come «Lombardia zona rossa - Italia zona rossa - commissario straordinario».

Il nostro contributo avrebbe voluto un po’ meno esperti e, magari, un po’ più bilanciati nel genere, approfittando di questi mesi per ragionare come implementare un piano shock per l’Italia. Come organizzare la ripartenza. Come ristrutturare le scuole primarie che, come lei c’insegna, cadono a pezzi nel paese. Avevamo suggerito di chiudere Piazza Affari anzitempo ma, purtroppo, come sappiamo alla presidenza della Consob c’è un prof. che avrebbe voluto uscire dall’Euro e che non ha seguito il consiglio facendo perdere ai nostri risparmiatori molto denaro. Ora abbiamo una giornalista Lucia Calvosa (Fatto Quotidiano) alla Presidenza dell’Eni. Potrà comprendere perché di tanto in tanto alziamo la voce? Solo alzando la voce, senza mai mancare di rispetto, abbiamo ottenuto che Basentini (capo della polizia penitenziaria) desse le dimissioni dopo la scarcerazione di noti boss mafiosi e camorristi! Fa parte della politica. 

Noi siamo ancora convinti che Matteo (Messina Denaro) capo indiscusso di Cosa Nostra, debba essere combattuto anche dai giornalisti un po’ più del nostro Matteo (Renzi) e scopriamo invece che la Guardia di Finanza manda 300 finanzieri alle 5 del mattino a sequestrare Pc e cellulari ai donatori della Fondazione che sostiene l’evento culturale di Italia Viva peraltro scoprendo un bel niente dopo mesi di indagini. Suvvia, vedere un elicottero o un drone della guardia di finanza inseguire l’anziano con il cagnolino mentre boss della criminalità organizzata venivano scarcerati ci ha costretto ad alzare il tono.
Italia Viva chiede di riaprire in sicurezza perché da un lato vi sono i garantiti (come i parlamentari e tutti coloro che percepiscono uno stipendio) ma dall’altro lato della bilancia ci sono i “non garantiti” come le Partite Iva, come gli estetisti, i barbieri che, a quanto sembra, potranno riaprire i battenti solo il primo di giugno.

Le sembrerà strano ma noi siamo al governo con due donne, con la ministra Bellanova che sta lottando contro il caporalato e vorrebbe regolarizzare l’«immigrazione che lavora», altrimenti la nostra frutta e verdura non la raccoglie nessuno e con la ministra per le pari opportunità Bonetti che è “leggermente” preoccupata che tra i centinaia di esperti e scienziati chiamati da Conte, che lei giustamente cita nella sua rubrica, ci siano pochissime donne. A proposito di donne è anche di iniziativa di una senatrice di Italia Viva, peraltro trentina (Donatella Conzatti) il prosieguo della legge Golfo Mosca che alza al 40% il genere meno rappresentato nei CdA delle aziende pubbliche o quotate in borsa.

Roberto Sani, Cristina Palumbo - Coordinatori provinciali Italia Viva


Confesso che si fa fatica a seguirvi

Confesso che fatico a seguirvi. Ma non voglio dilungarmi, visto che Sandra - che non è della guardia di finanza o della polizia; è un pezzo pregiato di questo giornale - ha dedicato a Matteo Renzi due righe alle quali voi, preferendo invece elencare molte altre cose interessanti, di fatto non rispondete. Sandra ha scritto che Renzi (minacciando di uscire dalla maggioranza, cosa che ha detto lui stesso) scalpita dando l’idea di voler tornare a contare (visti anche gli ultimi sondaggi). Non è un inaspettato attacco: è una nota di cronaca. Scalpitare non è un reato. E non lo è nemmeno alzare la voce, voler contare o voler tornare a palazzo Chigi. Suppongo che non sia dunque un reato nemmeno scrivere di Renzi. E scrivere non è esattamente mandare un drone o indagare su Renzi anziché sulla mafia o mettere in dubbio tutte le sue azioni. Suppongo che vi servisse un pretesto per ricordarci le cose che elencate. E non sarò io a impedirvelo. Ma il pezzo di Sandra Tafner - che era un inno all’altruismo, alla serietà delle persone, ad un futuro diverso, senza sospetti e paure - diceva ben altro. Infine: tutti vogliamo ripartire in sicurezza. Ma con ruoli e toni diversi.

lettere@ladige.it

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