Il dono della semplicità fra grazia e gentilezza

Il dono della semplicità tra grazia e gentilezza.

Egregio direttore, davvero difficile spiegare in parole cosa sia la semplicità. So che è una virtù della persona che è priva di finzione ed è una persona vera, autentica!
La semplicità non ha bisogno di tanti ornamenti è essenziale in sé. Oggi in una società distratta da un consumismo sfrenato occorre un po’ di semplicità, di essenzialità! Essere semplici non è facile e non vuol dire facile, anzi penso sia una virtù che caratterizza le persone umili.
Non si è mai semplici all’inizio; lo si diventa piano piano quando si è concentrati sull’essenziale.
Questo cammino verso la semplicità ci conduce al bello.
L’opposto della semplicità è l’attaccamento morboso alla propria immagine, alla propria reputazione. La persona semplice invece è immediata, non recita una parte, è genuina, è così com’è, non ha bisogno di tanti giri di parole.
I grandi maestri ci dicono che la semplicità va di pari passo con la prudenza per non cadere in ingenuità.
Dove c’è la semplicità, c’è grazia e gentilezza! Le persone semplici sono molto sagge, perché si sono concentrate sull’essenzialità delle cose. Questa virtù della semplicità va di pari passo con l’umiltà. Perciò chi è semplice va avanti per la sua strada, senza guardare di qua o di là.
La semplicità può suscitare minor considerazione presso i Saccenti, di cui non bisogna tener conto.
La semplicità è amore, la prudenza è pensiero.
La semplicità chiama le cose con il loro nome: Se è bianco è bianco, se è nero è nero, se è bene e’bene, se è male è male.
Certo non è facile distinguere e alcune volte smarriamo questo equilibrio!

Elisa Lavanga

 


 

Che cosa significa essere dei miti

Questa sua lettera mi ha fatto ripensare alle parole usate da don Lino Zatelli al San Carlo in questi giorni e in particolare a un suo riferimento alla mitezza: un elogio alla semplicità, all’essenzialità e alla normalità di cui parla lei, in un certo senso. Pensavo alla magia delle nostre parole. Alla semantica che si può lavorare come plastilina. Cosa significa, oggi, essere dei miti? Essere inarrivabili esempi da imitare o essere persone miti che sanno farsi largo nella vita con garbo, educazione e appunto semplicità? Mi piace di più la seconda. Perché è di questo che abbiamo bisogno: di mitezza, di umiltà, di equilibrio. Non so, infine, se la prudenza sia pensiero. So che pensare aiuta anche ad essere prudenti.

a.faustini@ladige.it

 

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