Mazzi, 'Mia Martini vittima di forma ipocrita di odio umano'

(ANSA) - ROMA, 12 MAG - "Mia Martini fu vittima di una delle più ipocrite forme di odio umano. Oggi a trent'anni dalla sua morte la ricordiamo con una preghiera". È l'omaggio di Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla Cultura con delega alla musica, alla grande cantautrice e interprete, morta il 12 maggio 1995, che nel 1983 decise di allontanarsi dalle scene per alcune false dicerie sul suo conto, in particolare la nomea di porta sfortuna. (ANSA).

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Mazzi, 'Mia Martini vittima di forma ipocrita di odio umano'

(ANSA) - ROMA, 12 MAG - "Mia Martini fu vittima di una delle più ipocrite forme di odio umano. Oggi a trent'anni dalla sua morte la ricordiamo con una preghiera". È l'omaggio di Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla Cultura con delega alla musica, alla grande cantautrice e interprete, morta il 12 maggio 1995, che nel 1983 decise di allontanarsi dalle scene per alcune false dicerie sul suo conto, in particolare la nomea di porta sfortuna. (ANSA).

 

Nuovo incendio in ditta rifiuti del Barese

(ANSA) - PALO DEL COLLE, 12 MAG - Un nuovo incendio, dopo quello devastante dello scorso novembre, è divampato questa mattina nella ditta Ecogreen planet Srl che si occupa di rifiuti e che si trova nella zona industriale di Palo del Colle, in provincia di Bari. Le fiamme hanno riguardato del materiale plastico e sono servite due squadre die vigili del fuoco del comando provinciale di Bari per domarle. I pompieri hanno usato della schiuma e un carro bombole per evitare che il rogo si propagasse. Nel novembre scorso la Ecogreen è stata colpita da un altro incendio: in quella occasione, servirono tre giorni per spegnerlo e a supporto dei vigili del fuoco di Bari, intervennero squadre da altre province pugliesi e di Caserta. L'area colpita era estesa per circa 3mila metri quadrati. (ANSA).

 

Spaccio droga e caporalato, 13 arresti fra Taranto e Bologna

(ANSA) - TARANTO, 12 MAG - Una presenta associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti nei comuni di Taranto, Ginosa, Laterza, Montescaglioso (Matera) e Molinella (Bologna) è stata smantellata dai carabinieri che hanno dato esecuzione a tredici ordinanze di custodia cautelare (10 in carcere e tre ai domiciliari) firmate dal gip del Tribunale di Lecce su richiesta del pubblico ministero Milto De Nozza della Dda. Due degli indagati rispondono anche di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro in quanto avrebbero reclutato braccianti agricoli magrebini, romeni e italiani sottoponendoli a sfruttamento e a condizioni di lavoro degradanti. I carabinieri hanno notificato i provvedimenti restrittivi nelle province di Taranto, Bari, Foggia e Bologna. L'indagine, avviata nel ottobre del 2022, ha consentito di individuare e disarticolare una presunta associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, eroina, hascisc e marijuana), delineandone ruoli e compiti dei singoli sodali, attiva dalla fase di approvvigionamento sino alla gestione delle piazze di spaccio. Durante l'attività investigativa, i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato anche un chilo di droga, tra cocaina e eroina. Quanto al filone d'indagine sul caporalato, è emerso che i braccianti, impiegati, senza il diritto del turno di riposo settimanale, su terreni di diverse aziende agricole della provincia ionica, venivano ingaggiati senza alcun regolare contratto di lavoro e sarebbero stati costretti a prestare la loro opera in assenza delle elementari norme igienico-sanitarie. Avrebbero ricevuto inoltre una retribuzione nettamente inferiore a quella prevista dal contratto di lavoro nazionale, parte della quale, in alcuni casi, sarebbe stata corrisposta mediante cessione di sostanze stupefacenti. In altri casi il lavoro nero veniva imposto per saldare debiti accumulati dall'acquisto di droga. (ANSA).

 

A 18 anni fu staffetta partigiana, Gina compie 100

(ANSA) - FALCONARA MARITTIMA, 12 MAG - Ad appena 18 anni è stata staffetta partigiana e ha attraversato le linee nemiche in sella alla sua bicicletta, prendendo esempio dai suoi genitori che durante la seconda guerra mondiale hanno condiviso con i compaesani pane, verdure prodotte dalla loro terra e carne dei loro allevamenti. Ora la staffetta partigiana Gina Palazzetti ha compiuto 100 ed è stata festeggiata nella casa di riposo Ceci di Camerano (Ancona) con il figlio Lorenzo i due nipoti al fianco, Michela e Filippo, e gli altri famigliari. A Gina sono arrivati anche gli auguri dell'amministrazione comunale di Falconara Marittima (Ancona) per voce della sindaca Stefania Signorini: "una donna che ha attraversato un secolo di storia con coraggio, determinazione e spirito di servizio. - afferma la prima cittadina - La sua esperienza come staffetta partigiana ci ricorda quanto le conquiste di oggi siano frutto del coraggio di donne e uomini come lei". La sindaca si è collegata online durante la festa di compleanno nella casa di riposo. Nata a Osimo l'11 maggio 1925, ad appena 18 anni è stata staffetta partigiana. Finita la guerra, Gina si è sposata con Giulio Marinelli, che era partito per il fronte jugoslavo allo scoppio del conflitto. La coppia si è prima trasferita a Camerano, poi ad Ancona e infine a Falconara, dove ha acquistato una casa a Falconara Alta. Nel frattempo sono nati tre figli, di cui purtroppo solo uno è ancora in vita. Nonostante la perdita di tanti cari affetti, ricorda il Comune di Falconara, "Gina non ha perso la sua tempra forte e generosa, che la accomunava anche al marito Giulio, per anni volontario del Mutuo soccorso di Falconara Alta, cui si era avvicinato dopo la pensione". (ANSA).

 

Violano divieti del Questore, denunciati sei 'No Snam'

(ANSA) - SULMONA, 12 MAG - Avevano tenuto un sit-in di protesta davanti ai cancelli del cantiere della Snam a Sulmona (L'Aquila) nonostante i divieti del questore dell'Aquila, Fabrizio Mancini. Per questo sei attivisti del comitato 'No Snam' sono stati denunciati alla Procura della repubblica di Sulmona dalla Polizia perché, in base all'art. 18 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza del 1931, non hanno "rispettato il divieto di manifestare nei pressi dell'ingresso del cantiere". Il decreto del questore imponeva, infatti, che il presidio del 17 aprile scorso si svolgesse a distanza, per non ostacolare i mezzi che, in località Case Pente, stanno eseguendo i lavori di costruzione della centrale di compressione del gas naturale a servizio del gasdotto "Rete Adriatica", "Abbiamo presentato esposti alla Procura da oltre due anni - spiegano gli attivisti - ma non abbiamo mai ricevuto risposta o visto adottare provvedimenti concreti. Non ci sottraiamo al processo e alla condanna - proseguono i sei denunciati - ma in uno Stato di diritto nessuno può ritenersi al di sopra della legge. È assurdo che venga perseguita la protesta civile e pacifica, mentre chi danneggia l'ambiente rimane impunito. È questa l'Italia democratica voluta dai nostri padri costituenti?". (ANSA).

 

Fratelli dispersi in mare a Olbia, forse collisione tra barche

(ANSA) - OLBIA, 12 MAG - Prima era una semplice ipotesi, ora potrebbe esserci una svolta nel caso dei due fratelli di Olbia, Giuseppe e Lorenzo Deiana, di 24 e 20 anni, dispersi nel mare di Olbia dalla vigilia di Pasqua. Dopo tre settimane di ricerche senza alcun esito da parte degli uomini della guardia costiera, dei vigili del fuoco con l'ausilio del reparto dei sommozzatori, e di decine di volontari sia in acqua che a terra lungo la costa di Golfo Aranci e Olbia, negli ultimi giorni la Procura di Tempio Pausania, che guida l'indagine sulla scomparsa, e la direzione marittima di Olbia, stanno sempre più valutando la possibilità che la piccola imbarcazione in vetroresina con la quale i due fratelli sono usciti in mare per una battuta di pesca sportiva all'alba di sabato 19 aprile dal porticciolo di Golfo Aranci, sia entrata in rotta di collisione con un'altra imbarcazione. In direzione marittima e in Procura le bocche sono cucite, ma sembrerebbe che le attività di indagine si stiano concentrando proprio su questa ipotesi. Anche l'avvocato Pietro Cherchi, che assiste la madre dei due giovani, Simona Deiana, non si sbilancia ma conferma una cosa su cui da tempo anche il suo lavoro di ricerca della verità si stava concentrando, ossia il controllo del traffico marittimo nel tratto di mare davanti a Capo Figari la mattina del 19 aprile. Intanto la madre di Giuseppe e Lorenzo continua ad affidare i suoi appelli alla rete. "Vi imploro di non abbandonarci. Aiutateci, vi chiedo di tenere duro nelle ricerche so che possiamo contare su tutti voi. Chiedo di condividere a tutte le persone che durante il giorno viaggiano con aereo o nave che possano prestare attenzione in mare e fare video il più possibile e mandarli a me o Deiana Simplicio", scrive sul suo profilo Facebook. (ANSA).

 

Napoli frenata scudetto, al Maradona 2-2 col Genoa

(ANSA) - ROMA, 12 MAG - Il Napoli si gioca con il Genoa al Maradona il bonus pareggio, l'unico che aveva a disposizione. Finisce 2-2 e l'Inter riduce le distanze dalla capolista. Ora c'è un solo punto che separa gli azzurri dalla squadra di Simone Inzaghi e il Napoli se vorrà avere la certezza di conquistare lo scudetto, indipendentemente dai risultati dell'antagonista, dovrà vincere le ultime due sfide, a Parma e in casa con il Cagliari. Il Genoa gioca con una formazione giovane e sfrontata che Vieira manda in campo con un'organizzazione perfetta e una gran voglia di ben figurare nonostante la mancanza di stimoli di classifica. E alla fine l'atteggiamento proposto dei rossoblù viene premiato con il pareggio. La strada sembra farsi in discesa molto presto per la capolista, nonostante l'uscita forzata dal campo di Lobotka che al 13' avverte il riacutizzarsi del dolore alla caviglia per la distorsione che lo aveva costretto a uscire dal campo nella partita con il Lecce. La capolista trova infatti molto presto il gol del vantaggio. E' il 15' del primo tempo quando McTominay serve in verticale Lukaku il quale in area di rigore anticipa Vasquez e conclude l'azione con un tiro rasoterra che manda il pallone alle spalle di Siegrist. Da quel momento, però, il Napoli cede del tutto l'iniziativa agli avversari. Il Genoa è estremamente aggressivo ed esercita una pressione intensa e continua sulla partenza dell'azione dal Napoli. Pinamonti e le tre sottopunte schierate da Vieira quando il pallone è tra i piedi di Meret chiudono tutti gli spazi per i passaggi e il Napoli ha grandi difficoltà nell'impostare l'azione. Il predominio dei liguri, già manifestatosi al 30' con una traversa colpita da Pinamonti con un colpo di testa, si concretizza al 31' con il gol del pareggio, merito del diciassettenne Ahanor, un ragazzo di cittadinanza nigeriana nato ad Aversa, in provincia di Caserta. Messias calcia da destra una punizione. Sulla parabola si avventa Ahanor, lasciato completamente e colpevolmente solo nell'area piccola, il quale con un colpo di testa colpisce la base del palo. Meret, lanciatosi per opporsi alla conclusione contrastare la conclusione, tocca il pallone con la gamba di richiamo e spedisce involontariamente in pallone in fondo alla rete. Il pareggio non scuote il Napoli ma ringalluzzisce il Genoa che continua a esercitare un netto predominio a centrocampo e non consente agli azzurri di rendersi pericolosi per tutto il resto della prima frazione di gioco. A rimettere le cose a posto per il Napoli ci pensa al 18' del secondo tempo Raspadori che riceve il pallone da McTmoninay, entra in area di rigore e insacca sul palo del portiere con un tiro potente. Il vantaggio dà nuova forza al Napoli che continua ad attaccare alla ricerca del gol della sicurezza. Ma la gioia dei 52 mila tifosi del Napoli dura poco. Al 39' su traversone di Martin, Vasquez salta a centro area anticipando Billing e Olivera, colpisce di testa e manda il pallone alle spalle di Meret. Negli ultimi scampoli di gioco il Napoli non riesce nell'impresa di ribaltare nuovamente il punteggio. E ora agli azzurri non rimane che vincere le rimanenti due partite per avere la certezza della conquista del tricolore. (ANSA).

Europa  

Albania, nel segno della Ue la netta vittoria elettorale del premier socialista Edi Rama

ROMA - Le elezioni politiche in Albania si sono svolte nel segno dell'Europa. La scelta del premier socialista Edi Rama, di puntare sull'adesione del Paese all'Ue entro il 2030, sembra sia stata quella giusta. Dai primi exit poll diffusi dai media Rama è risultato il vincitore assoluto: nel suo quarto mandato di fila, un record mai registrato, il premier avrebbe ottenuto 79 dei 140 seggi nel prossimo parlamento, 5 in più rispetto all'attuale mandato. 

L'opposizione di centrodestra guidata da Sali Berisha, che sventolava la bandiera europea, indossando invece un cappello da baseball, alla Trump, si sarebbe fermata invece a soli 54 seggi. Mentre i seggi rimanenti appaiono suddivisi tra il Partito socialdemocratico, vicino a Rama, ed il nuovo partito Mundesia, fondato da Agron Shehaj, imprenditore e attuale deputato del centrodestra, che aveva abbandonato il partito di Berisha.

A contendersi un seggio a testa, l'ex leader del centrodestra Lulzim Basha, anche lui con una nuova formazione politica, e Il Movimento Insieme, del docente universitario Arlind Qorri. L'exit poll ha confermato i numerosi sondaggi condotti nell'ultimo mese, che avevano sempre dato il premier favorito. Lo stesso Rama, a pochi giorni dal voto aveva pubblicamente scommesso sul fatto che il suo partito avrebbe ottenuto un minimo di 78 seggi ed un massimo di 88. Abbastanza da avere la maggioranza assoluta in aula. 

I dati non ancora definitivi sull'affluenza al voto hanno mostrato un calo rispetto alle politiche del 2021. Dei 3,7 milioni di elettori chiamati alle urne, a votare sarebbe stato poco più del 41 per cento. C'è da considerare inoltre che il numero complessivo degli elettori includeva anche circa 1,8 milioni albanesi della diaspora, dei quali solo 246mila si erano iscritti al voto. Di essi, circa 192mila elettori (quasi il 5 per cento degli aventi diritto) hanno votato. 

Le elezioni si sono svolte tranquillamente, seppur con isolati incidenti. Ma come è spesso accaduto anche nelle precedenti consultazioni, l'opposizione ha accusato brogli e compravendita di voti. E in questa occasione almeno 7 persone sono state arrestate perché sorprese a fotografare la scheda. 

Nelle ultime settimane invece sono state avviate decine di inchieste da parte della procura distrettuale e della procura speciale contro la criminalità organizzata e la corruzione, per presunti casi di abusi. L'ambasciatore della delegazione europea a Tirana, nella giornata del voto, ha visitato Durazzo e Fier: "Aree - ha spiegato - in cui ci sono stati sospetti di legami fra politica e criminalità".

 

Le Filippine al voto, domina la faida Marcos-Duterte

(ANSA) - ROMA, 12 MAG - Milioni di filippini si sono recati alle urne questa mattina per le elezioni di medio termine, considerate un referendum sulla faida in corso tra il presidente Ferdinand Marcos e la vicepresidente Sara Duterte, sottoposta a impeachment. Le urne sono aperte dalle 7:00 (l'1:00 in Italia) per una corsa che deciderà oltre 18.000 incarichi: dai seggi alla Camera dei Rappresentanti alle contestatissime cariche comunali. È il voto al Senato, tuttavia, che comporta implicazioni potenzialmente importanti per le elezioni presidenziali del 2028. I 12 senatori che verranno eletti, infatti, costituiranno metà della giuria nel processo di impeachment di Duterte, fissato provvisoriamente per luglio, che potrebbe comportare la sua esclusione permanente dai pubblici uffici. La faida, da tempo latente, tra Duterte e l'ex alleato Marcos è esplosa a febbraio, quando la Camera l'ha messa sotto accusa per presunti "crimini gravi", tra cui corruzione e un complotto per assassinare il presidente. Solo un mese dopo, suo padre, l'ex presidente Rodrigo Duterte, è stato arrestato e condotto in aereo alla Corte penale internazionale (Cpi) lo stesso giorno, per affrontare un'accusa di crimini contro l'umanità per la sua sanguinosa campagna antidroga. Sara Duterte avrà bisogno di nove voti nei 24 seggi del Senato per preservare qualsiasi speranza di una futura corsa presidenziale. (ANSA).

 

Internazionali: Alcaraz agli ottavi, battuto Djere

(ANSA) - ROMA, 12 MAG - Carlos Alcaraz vince il terzo turno degli Internazionali e vola agli ottavi. Batte in due set il serbo Laslo Djere con il punteggio di 7-6, 6-2. Ora affronterà Khachanov che ha sconfitto questo pomeriggio l'azzurro Passaro. Si chiude così la giornata degli Internazionali che questa mattina ha visto qualche scintilla tra Tsitsipas e Fils, soprattutto quando il greco, nel primo set, sul tre pari ha colpito con la pallina il francese, scusandosi subito dopo. A fine partita, però, i due andando a rete a salutarsi dopo la vittoria di Fils hanno avuto modo di parlare e discutere di quanto successo nel primo set. (ANSA).