Morte Rossi: Viola, mi rimbombano ancora parole e-mail Help

(ANSA) - SIENA, 10 MAR - "Mi sento di dire di no", che non fu un omicidio, "è il giudizio che mi sono dato avendo letto le carte, considerando abbastanza improbabile che qualcuno riesca ad entrare in banca e possa farlo". Così ha risposto l'ex ad di banca Mps Fabrizio Viola audito alla Commissione parlamentare d'inchiesta che gli hanno chiesto se secondo lui David Rossi, il capo della comunicazione di Mps morto il 6 marzo 2013 precipitando da una finestra di Rocca Salimbeni, possa esser stato ucciso. "Peraltro - ha detto ancora Viola - associo il disagio di David a quello che è successo e Rossi era sicuramente sotto stress". Viola ha anche detto che "quando oggi si parla di David Rossi mi rimbombano, non solo in testa, le parole scritte in quella e-mail", nota come 'help', " ma anche tutto ciò che c'è stato intorno. Siamo al paradosso che per me oggi parlare di Santorini e Alexandria è più facile che parlare di David Rossi". "Questa tragedia, insieme a tanti altri problemi, è quella che più mi ha colpito dal punto di vista umano e che ancora oggi mi crea turbamento", ha affermato Viola ricordando che "dopo la perquisizione che ebbe, le preoccupazioni principali di David Rossi erano la perdita di lavoro e l'arresto". Ma "sull'arresto - ha detto Viola - l'avevamo messa anche sul ridere. Lui mi diceva la famosa frase" dei carcerati "'mi porterai le arance...'. E io gli dicevo 'Non ti voglio sminuire, ma dai le giuste dimensioni alle cose che succedono". "Gli dicevo - ha proseguito l'ex ad -'Tu sei capo della comunicazione per quanto tu possa aver saputo, faccio fatica a pensare che tu abbia potuto compiere dei reati'". Per quanto riguarda il posto di lavoro, ha sempre ricordato Viola "credo di avergli dato più volte rassicurazioni sul fatto che questa era una cosa fuori dai radar. Più volte gli ho ricordato l'apprezzamento mio e del presidente Profumo". (ANSA).