Dolomiti Energia, il pagellone di fine anno

  • WILLIAMS 7,5 - Senza dubbio la sorpresa più bella. Arrivato quasi alla fine della campagna acquisti e circondato da dubbi sulla tenuta caratteriale, Jacorey si è imposto come il più costante dei bianconeri e uno dei più empatici fuori dal campo. Devastante in attacco, è cresciuto ai liberi e con il suo atletismo si è quasi sempre salvato anche in difesa. Il miglior centro puro mai avuto a Trento?
  • MARTIN 6 - Doveva essere il leader difensivo, il collante della squadra, sia in campo che nello spogliatoio. Quando è stato fisicamente a posto ha offerto buone prestazioni, ma la stagione nel suo complesso è da strettissima sufficienza. Meno di 8 punti di media con 4 rimbalzi e percentuali dal campo deficitarie: probabilmente i migliori anni del 31enne della Georgia sono passati
  • BROWNE 7 - Non sono mancate le occasioni in cui ha saputo mostrare tutto il suo talento. In media 23,5 punti, 5,4 assist e 4 rimbalzi: per essere il leader di una squadra deve crescere come capacità di gestione e coinvolgimento. Sarebbe interessante vederlo di nuovo a Trento dopo una stagione di ambientamento, ma è probabile che in giro troverà chi è disposto ad offrirgli di più
  • FORRAY 6,5 - Per la prima volta da 11 anni, il capitano ha dovuto alzare bandiera bianca, saltando per infortunio un paio di match. Forse i numeri non lo premiano. O almeno, non tanto quanto il giudizio che ne ha dato non più tardi di un mese fa coach Molin: «Non guardo gli errori che fa Toto. So che su di lui posso contare e che se la squadra non gira tutti si aggrappano a lui». Lunga vita a “el jefe”
  • SANDERS 6 - Quello dell’ultimo mese e mezzo di regular season è un giocatore da rifirmare subito, anche per la sua capacità di giocare in più ruoli. Nella serie contro Milano, invece, ha fatto più fatica. Innegabile che la cura Molin gli ha giovato: ha trovato una collocazione più chiara, ha avuto più responsabilità e come difensore si è dimostrato tosto
  • MORGAN 5,5 - Gli alti e bassi sono stati la costante della stagione. Quando era in serata è stato una buona macchina da canestri e con il suo atletismo in difesa si è fatto sentire. Ha però avuto buchi importanti lasciando più di una volta la squadra senza uno di quelli che avrebbero dovuto fare da punto di riferimento
  • MAYE 6 - Discorso in fotocopia con Morgan: autore di prove balistiche da cineteca, come di serate insulse. Il fatto della giovane età può essere una spiegazione, ma non una scusa per uno uscito da North Carolina. Ha fatto fatica a capire il gioco europeo e a calarsi dentro un gioco collettivo. Si pensava potesse giocare qualche minuto da 5 ma Luke non ha né lo spirito né il fisico per farlo
  • LADURNER 6,5 - Il ragazzo di Merano si è meritato 9 minuti di media. Deve crescere tantissimo, ma ha già dimostrato che in campo ci può stare, eccome. Deve continuare a lavorare e non ritenersi mai soddisfatto dei progressi: la testa sembra quella giusta. L’anno prossimo aumenteranno minuti e responsabilità
  • PASCOLO 5 - Niente da fare, non è più il «Pascolosso» di prima dell’esperienza milanese. Il ginocchio continua a tormentarlo impedendogli di trovare continuità in campo. Chiamato per salvare la barca, coach Molin ha accorciato le rotazioni e Dada è finito in fondo alla panchina. In totale 15 partite giocate con meno di 15 minuti di media. Ha il contratto, ma il futuro è tutto da scrivere
  • MEZZANOTTE 5 - Tra problemi fisici e pit stop Covid è stata una brutta annata. Già con Brienza era finito ai margini delle rotazioni. Molin ha provato a stimolarlo ma la risposta non è stata sufficiente. Deve azzerare tutto e riprendere ad allenarsi fin da domani, per crescere come difensore e rimbalzista e per costruirsi un’arma offensiva alternativa al tiro da tre. Ha un altro anno di contratto
  • CONTI 6 - Faceva un certo effetto l’altra sera vederlo marcato da “Gigione” Datome. È il segno che il giovanotto di Gardolo è sulla strada giusta per costruirsi una solida carriera “da specialista”. A livello difensivo sta già dimostrando il suo valore, riuscisse a crescere anche in attacco, magari costruendosi un tiro sugli scarichi, diventerebbe un signor giocatore. L’età è dalla sua
  • LECHTHALER sv - Il ginocchio non gli ha dato tregua, impedendogli di mettere piede in campo. Ammirevole, comunque, la sua dedizione alla causa. L’auspicio è che per il prossimo possa ritrovare un po’ di salute per chiudere al meglio la sua onorata carriera
  • MOLIN 7 - La valutazione più bella e più autorevole è quella del gm Trainotti: «In poco tempo ha saputo trasmettere i valori dell’Aquila». Da sottoscrivere in pieno. I numeri parlano per lui. Quando ha preso il timone della squadra, la Dolomiti Energia in campionato aveva un record di 7 vinte e 13 perse. In tre mesi ha vinto 7 match perdendone solo 4. Il tutto senza chiedere rinforzi o cambi di roster

Diamo i voti alla stagione della Dolomiti Energia all'indomani della sconfitta decisiva contro Milano: Williams la sorpresa, Forray la bandiera, Conti e Ladurner i giovani di belle speranze. Ecco tutti i giudizi del nostro Daniele Battistel