Del Toro, La fiera delle illusioni e il male senza redenzione

(ANSA) - ROMA, 25 GEN - "Ci sono soltanto due storie degne di essere raccontate in qualsiasi forma: la storia di un personaggio che ottiene tutto ciò che vuole, e la storia di un altro che perde tutto". Parola di Guillermo del Toro che nel film LA FIERA DELLE ILLUSIONI - NIGHTMARE ALLEY racconta entrambe le cose. E questo dopo un incipit che è una lunga discesa agli inferi in quella specie di chiesa laica che è il circo, dove il mistero è di casa insieme a freaks, mentalisti, tunnel dell'orrore e dipendenze. E del Toro racconta tutto questo con una favola morale in cui il cattivo è inevitabilmente vittima di se stesso e in cui c'è un peccato e un peccatore senza redenzione, ma non senza punizione. Il film, in sala dal 27 gennaio con Walt Disney Pictures, sceneggiato dallo stesso del Toro insieme a Kim Morgan, e basato sul romanzo di William Lindsay Gresham più che sul film del 1947 di Edmund Goulding, ha come protagonista un uomo senza Dio, ovvero il carismatico Stanton Carlisle (Bradley Cooper). Un uomo "che porta guai", così come lo definisce la seduttiva chiaroveggente Zeena (Toni Collette) che insieme a suo marito Pete (David Strathairn), ex mentalista in un luna park itinerante, lo inizia al mondo del circo e soprattutto a truffare gli altri facendo credere di interpretare presente e passato. E Zeena sarà solo la prima delle tre dark lady, in questo melo noir firmato dal regista messicano, ad accompagnare Stanton sulla strada del male. (ANSA).