Costa Concordia, Pablo Trincia racconta "Il dito di Dio"

(ANSA) - ROMA, 11 GEN - E' la notte freddissima del 13 gennaio 2012. La Costa Concordia, gigante bianco con a bordo più di 4 mila persone, è nel pieno del suo itinerario Profumo di agrumi, quando si inclina su un fianco. Uno scoglio ne ha squarciato il lato sinistro. E solo per un destino fortuito si è arenata lì, di fronte all'Isola del Giglio. Sarà il più grande naufragio di una nave passeggeri della storia, con 32 vittime. A 10 anni di distanza, lo scrittore Pablo Trincia torna idealmente a bordo per rivivere storie e destini che in quelle ore si sono legati per sempre. Lo fa con un doppio racconto: la serie di podcast "Il dito di Dio - Voci dalla Concordia" (9 puntate dal 16 dicembre su Spotify) e "Romanzo di un naufragio - Costa Concordia: una storia vera", in libreria per Einaudi Stile Libero. "Quella della Concordia è una storia gigantesca - racconta all'ANSA - Una di quelle che pensiamo di conoscere e delle quali invece sappiamo solo qualche tratto. Io stesso ricordavo solo la telefonata del Comandante Francesco Schettino con il capitano Gregorio De Falco della Capitaneria di Porto di Livorno (e quel "vada a bordo cazzo" che fece il giro del mondo ndr), la questione con Dominika". Nel podcast (produzione Spotify Studios con Chora Media e scritto con Debora Campanella) e poi nel libro, Trincia ha raccolto gli audio originali di quelle ore, incontrando circa cinquanta testimoni, dalla famiglia Brogli, a bordo per festeggiare le nozze d'oro dei nonni, ad Alexander il "macedonia man" che passava le giornate tagliando montagne di frutta o "l'ingegnere che si è occupato del rigalleggiamento" nella clamorosa operazione che porterà lo scafo fino a Genova. "E' lui a dirci che forse è stato 'il dito di Dio' a riavvicinare la nave alla costa con vento e correnti - dice - evitando che inabissandosi al largo moltiplicasse esponenzialmente le vittime". (ANSA).