Cisl in piazza. Lunedì tavolo da Draghi su pensioni

(ANSA) - ROMA, 18 DIC - Dopo lo sciopero generale di Cgil e Uil, la Cisl scende oggi in piazza da sola, con una manifestazione, di sabato, nel segno della "responsabilità" e della coesione. Non del "conflitto sterile". Lunedì pomeriggio tutti e tre i sindacati saranno a palazzo Chigi per l'incontro con il governo e il premier Mario Draghi sulle pensioni. Un primo tavolo che chiedono dia il via al percorso di riforma della legge Fornero. Da piazza Santi Apostoli a Roma, sotto lo slogan "Per lo sviluppo, per il lavoro, per la coesione sociale. La responsabilità in piazza", il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, torna a smarcarsi dalla scelta di Cgil e Uil sullo sciopero generale, dice no al "populismo politico e sindacale" con cui non si sono mai fatte le riforme né migliorate le condizioni dei lavoratori. E rilancia il suo messaggio: "Il Paese ha bisogno di coesione e unità. Non di conflitto sterile. Non è il momento in cui ci si può accontentare di essere contro". Una piazza, dunque, non contro - ripete - ma per valorizzare i risultati già conquistati sulla manovra - sulle risorse per la sanità, gli ammortizzatori sociali, le bollette, la decontribuzione per i redditi fino a 35 mila euro e l'aumento della no tax area per i pensionati - e per migliorarla ulteriormente durante l'iter parlamentare, rimarca Sbarra riconoscendo al premier Draghi di essersi "dimostrato capace di ascoltare, si è impegnato ad aprire i tavoli sui nodi cruciali del fisco e delle pensioni". La necessità è quella di portare avanti il confronto e il dialogo, per indicare "le nuove priorità" dell'agenda sociale, per costruire un nuovo modello di sviluppo e per affermare il profilo di "un sindacato responsabile, costruttivo, partecipativo che vuole stare dentro i processi di cambiamento". L'unità sindacale? Con Cgil e Uil, "la rottura è profonda", ora "c'è da fare molta chiarezza, sui contenuti e sul modello di sindacato che serve in questa fase nel nostro Paese". Tuttavia "rimangono gli obiettivi" delle piattaforme unitarie. A cominciare dalle pensioni. Su questo i sindacati chiedono di avviare il confronto per riformare la legge Fornero e introdurre flessibilità in uscita a partire dai 62 anni o con 41 anni di contributi. Che "bastano per godersi il sacrosanto diritto alla pensione", che non è un lusso o un privilegio, ma un diritto fondamentale, rimarca Sbarra dal palco. Chiedono di costruire una pensione di garanzia per i giovani "intrappolati tra contributivo puro e carriere precarie e discontinue" e soluzioni adeguate per le donne, riconoscendo un anno di contributi in più per ogni figlio, di rendere strutturale l'Ape sociale e allargare la quattordicesima ai pensionati. Dicono no ad una eventuale ipotesi di ricalcolo contributivo della pensione (per i casi 'misti'), che produrrebbe un taglio fino ad oltre il 30% dell'assegno lordo, rimarca la Cgil con un'analisi dell'Osservatorio previdenza. L'incontro di lunedì, afferma il segretario confederale Roberto Ghiselli, sarà l'occasione "per capire se effettivamente c'è la volontà da parte del governo di avviare un confronto vero con il sindacato e non un semplice ascolto, con l'obiettivo di superare le rigidità della legge Fornero". (ANSA).