Bublé, mio ritorno a gioia della vita in Higher

(ANSA) - ROMA, 30 MAR - I momenti difficili "che tutti abbiamo, possono distruggerci o plasmarci ma comunque ci definiscono come persone. Io ho voluto che mi definissero, anche per mostrare ai miei figli come essere, gentili, grati per ciò che si ha, compassionevoli, aperti agli altri", in modo da trasmettere "la gioia per la vita". Così Michael Bublé, descrive, nella conferenza stampa in streaming, lo spirito da cui è nato il suo undicesimo album in studio, Higher, uscito il 25 marzo su etichetta Warner Records / Reprise Records. E' il secondo disco arrivato dopo essersi dedicato insieme alla moglie Luisana Lopilato alla battaglia, poi vinta, dal suo primogenito Noah, contro un tumore: "Quando è uscito Love (del 2018) non ero pronto, stavo ancora sopravvivendo. Mia moglie mi ha aiutato a scuotermi - aggiunge commuovendosi -. Queste non sono lacrime di tristezza, ma di gioia, per tutto l'amore che ho per la mia famiglia e che ricevo da loro", sottolinea, confermando anche la nuova gravidanza della moglie che porterà alla coppia il quarto figlio. Una rinascita artistica, quella di Higher, costruita attraverso "un suono fresco" per il quale Bublé ha accanto, insieme al collaboratore di sempre Bob Rock, nuovi produttori, guidati da Greg Wells (già a fianco fra gli altri, di Adele, Lin-Manuel Miranda, Taylor Swift, Elton John). Con lui anche Allen Chang, Jason 'Spicy G' Goldman e Sir Paul McCartney, per la versione realizzata da Bublé della sua 'My Valentine'. Nell'album ci sono evergreen "dei miei eroi" come "Crazy" di Willie Nelson cantata in duetto, 'Make You Feel My Love' di Bob Dylan, 'Bring It On Home To Me' di Sam Cooke, 'You're The First, The Last, My Everything' di Barry White, 'Smile' di Charlie Chaplin, uniti a nuovi brani pop, scritti da Bublé, fra gli altri, insieme a un altro hitmaker come Ryan Tedder. Tra i temi delle domande per Bublé ( da aprile in una tournée internazionale, che comprenderà l'Italia) anche lo schiaffo di Will Smith a Chris Rock nella serata degli Oscar: "Forse Chris non avrebbe dovuto dire quella battuta ma lui sicuramente non avrebbe dovuto colpirlo - commenta -. Sono certo che potesse tornare indietro non rifarebbe quel gesto". (ANSA).