A Roma i funerali di Lollobrigida: "Facciamola riposare in pace"

ROMA. L'eredità "più grande che Gina ha lasciato è l'amore… preghiamo per lei e facciamo in modo che possa riposare in pace". Così Don Walter Insero, con una frase che sembra anche un richiamo a lasciare da parte le polemiche affrontate negli ultimi anni l'attrice, ha concluso l'omelia ai funerali di Gina Lollobrigida, nella Chiesa degli Artisti a piazza del Popolo. In prima fila ad ascoltarlo il figlio e il nipote dell'attrice, Andrea Milko Skofic e Dimitri, accanto all'ex marito spagnolo Francisco Javier Rigau. Qualche banco più indietro c'era anche l'altra parte coinvolta nello scontro degli ultimi anni, l'assistente di Gina Lollobrigida, Andrea Piazzolla, entrato senza fermarsi con la stampa.

L'arrivo del feretro a Piazza del Popolo è stato accolto dagli applausi della folla, e la fanfara dei Bersaglieri coordinata dall'Associazione Nazionale Bersaglieri e composta da circa 30 elementi, provenienti da Roma e da varie località del Lazio.

In chiesa anche le tante corone di omaggio già presenti ieri alla camera ardente in Campidoglio (fra le altre, quella del Ministero della Cultura e di Roma Capitale) e il picchetto d'onore dei Carabinieri ai lati del feretro, sul quale era adagiato il cuscino di rose rosse del figlio e del nipote dell'attrice.

A dare l'ultimo saluto all'interprete di La romana, fra gli altri, amici come Mara Venier, Adriano Aragozzini, Barbara Bouchet, Giulio Base e la moglie Tiziana Rocca, Vladimir Luxuria; Patrizia Mirigliani, organizzatrice di Miss Italia, il concorso al quale Gina Lollobrigida era arrivata terza nel 1947 (dopo Lucia Bosè e Gianna Maria Canale); il ministro Francesco Lollobrigida, pronipote dell'attrice; il sottosegretario alla cultura Lucia Borgonzoni e Domenico Petrini, sindaco di Subiaco, la cittadina laziale dove Gina Lollobrigida era nata nel 1927, mentre la premier Giorgia Meloni le aveva dato l'ultimo saluto alla Camera Ardente presente il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.