Il teatro per non dimenticare: oggi online due lavori per il Giorno della Memoria

Due spettacoli, diversi ma con lo stesso scopo di denuncia, di messa a nudo dei meccanismi dell’Olocausto, della “normale” bestialità nazista. Due spettacoli su cui il Coordinamento Teatrale Trentino accende un focus oggi. Stiamo parlando di Eichmann. Dove inizia la notte e di Via da lì. Il primo sarà a disposizione tutto il giorno fino a mezzanotte, mentre «Via da lì» andrà in scena dalle ore 20 fino alle 23.
Era stato chiesto dai teatri di tutto il mondo prima che scoppiasse la seconda ondata del Covid. Ora tutto è stato ridimensionato, ma «Eichmann. Dove inizia la notte» è un atto unico teatrale di squassante semplicità che porta in scena un’intervista della filosofa, scrittrice e politologa Hannah Arendt ad Adolf Eichmann, il gerarca nazista responsabile di aver pianificato, strutturato e dunque reso possibile lo sterminio di milioni di ebrei. Uno spettacolo allestito dal Teatro Stabile di Bolzano, l’ente bolzanino che da poco ha compiuto 70 anni, che si conferma così centro teatrale d’eccellenza.
Così oggi c’è attesa per vedere, nella sala virtuale del Coordinamento Teatrale Trentino, disponibile per tutta la giornata, un focus di questo spettacolo tratto dal testo teatrale di Stefano Massini - «Eichmann» appunto - con la bravissima Ottavia Piccolo insieme a Paolo Pierobon per la regia di Mauro Avogadro.
Il Coordinamento Teatrale Trentino, con i Comuni di Nago-Torbole e Riva, con la Comunità della Valle dei Laghi, e ovviamente lo Stabile di Bolzano, propone in occasione del Giorno della Memoria questi due appuntamenti online dedicati alla ricorrenza in cui vengono commemorate tutte le vittime dell’Olocausto.
Emergerà così la figura di chi organizzò nei minimi dettagli la “soluzione finale”: il gerarca nazista Adolf Eichmann e di chi ne restituì un’analisi sulla natura del male, la filosofa Hannah Arendt. Stefano Massini porta in scena, in un dialogo teatrale di inaudita potenza che ripercorre la tragedia dell’Olocausto, lo scontro tra la filosofa ebrea Hannah Arendt (interpretata appunto da Ottavia Piccolo) e il gerarca nazista Adolf Eichmann (Paolo Pierobon). Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon ricostruiscono passo dopo passo carriera e ascesa del gerarca, delineando il ritratto di un uomo mediocre, arrivista e opportunista, e aprendo così il varco a una prospettiva spiazzante: Eichmann non è un mostro, bensì un uomo spaventosamente normale, capace di stupire più per la bassezza che per il genio. Saranno presentati alcuni inediti estratti teatrali con gli interventi di Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon, e del regista, Mauro Avogadro.
Ma da non perdere anche il racconto Via da lì. Storia del pugile zingaro, la storia di chi, con un grande sogno in tasca ma con un’origine etnica diversa da quella ariana, venne inghiottito dal lager, il giovane pugile di etnia sinti Rukeli. Dalle 20 alle 23 nella sala virtuale del Ctt, sarà visibile la produzione Pandemonium Teatro di e con Walter Maconi, che mette in scena la storia del pugile tedesco di origine sinti Rukeli, campione di Germania dei pesi mediomassimi negli anni Trenta. Lo spettacolo è adatto anche a un pubblico di bambini e ragazzi dagli 11 anni di età in su, in quanto pensato inizialmente per loro e costruito sul filo dell’ironia e della leggerezza nell’affrontare una vicenda umana che intreccia la grande storia negli anni più bui del Novecento.
La storia è quella di Johann Trollmann, detto Rukeli, che fu campione di Germania dei pesi mediomassimi negli anni trenta. Nato ad Hannover, Rukeli era sinti, quello che ancora oggi molti definiscono uno “zingaro”. Fu un innovatore: è stato il primo pugile professionista a introdurre “il gioco di gambe”. Ma nella Germania nazista il “vero pugile” era chi stava fermo al centro del ring e tirava pugni basando il suo stile solo su forza e virilità. Tanto più che Rukeli era zingaro e fu condannato a una discesa implacabile.
Dopo che gli venne revocata la licenza da pugile nell’ottobre del 1942 venne deportato nel campo di concentramento di Neuengamme, dove nel febbraio 1943, affrontò il suo ultimo incontro di boxe contro il kapò Cornelius, il quale, dopo essere stato sconfitto da Johann, lo uccise. Johann Trollmann/Rukeli fu una delle oltre 500 mila vittime stimate del Porrajmos (Grande Divoramento o Devastazione), la Shoah del popolo rom e sinti.
Il titolo dello spettacolo, «Via da lì», riprende la frase che da bordo ring i secondi lanciano al loro atleta quando è stretto nell’angolo, una frase-invocazione. È una storia incredibile, in cui sport, successo, politica, Storia, passione si abbracciano togliendo il respiro. Una “piccola” vicenda per raccontare il genocidio di intere etnie ad opera dei nazisti. Una storia che parla di come lo sport riesca a farci cambiare, di cosa voglia dire convivere con la propria identità e diversità, di come un sogno possa sfidare i pregiudizi.
I video saranno visibili, liberamente e gratuitamente, nella sala virtuale del Coordinamento Teatrale Trentino, al sito trentinospettacoli oppure al canale Youtube del Ctt.

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