Domenica musical a Trento: il meglio di tanti show concentrato in uno spettacolo

di Fabio De Santi

Condurre il pubblico in sala in un viaggio indimenticabile tra i più grandi musical di Broadway attraverso le suggestioni di note tratte da musical come Rocky Horror Show, Jesus Christ Superstar, Les Misérable, Cats e A Chorus Line.
È questo l’obiettivo dello show Broadway Celebration in scena, per la prima volta in Trentino, domenica, alle 17.30 e alle 21, all’Auditorium Santa Chiara. Sotto la direzione artistica di Alex Negro e Marco Caselle, che abbiamo sentito in questa intervista, «Broadway Celebration» narra l’epopea del migliore musical americano, un viaggio nella storia del genere attraverso le trascinanti note di canzoni intramontabili che hanno fatto la storia del musical mondiale in una scaletta di ritmo serrato.
Marco Caselle, come è nato «Broadway Celebration»?
«Le origini si trovano in una sorta di esperimento che ho fatto insieme a Alex Negro. Ci conosciamo da oltre vent’anni: io mi sono specializzato nella produzione e nella scrittura dei musical mentre Alex è un noto direttore di cori gospel con il suo Sunshine Gospel Choir. Ci è venuta così l’idea di mettere in piedi, unendo le forze, un concerto - musical con un coro molto grande. L’idea è diventata realtà con il debutto nel 2018 a Torino, davanti ad oltre 2000 persone, con un cast di dieci grandi performer italiani, musicisti e un coro gospel di cento elementi».
Un’idea vincente allora.
«Sì, quello che doveva essere qualcosa di unico è diventato uno spettacolo che abbiamo e stiamo portando in giro in tutta Italia. L’unico problema era legato al coro gospel mastodontico così abbiamo deciso di collaborare di volta in volta con cori di diverse parti d’Italia che si esibiscono insieme a noi a seconda della zona in cui ci troviamo ad esibirci. A Trento toccherà al coro Note Innate di Padova, di cinquanta persone, diretto da Alex Negro, che si esibirà rigorosamente dal vivo in lingua originale con l’accompagnamento di un’orchestra».

Broadway evoca tantissime suggestioni: come avete scelto le musiche da proporre?
«Inizio col dire che oltre a Brodway nello spettacolo ci sono molti musical nati nel West End di Londra. Abbiamo una scaletta piuttosto varia nella quale puntiamo su diversi temi da The Rocky Horror Show a Mamma Mia e Sister Act, passando per Rent, Les Misérables, Hairspray, Hair, Grease ed Evita ma ci sarà anche il tema del film «The greatest showman» di Alan Landis».
Quale la peculiarità allora di Broadway Celebration?
«Senza dubbio la presenza del coro gospel che fa addirittura da scenografia perché va a riempire di fatto tutto lo spazio del palco e che si aggiunge alle voci dei solisti Noemi Garbo, Guido Giordana, Rosanna Russo, Teresa Gioda, Valeria Camici, Salvo Montalto, Marco Caselle, Maurizio Misceo e Elena Nieri. A dare un tocco in più allo show è Umberto Scida, il «re dell’operetta italiana» che con la sua narrazione si cala nelle vesti di presentare fra aneddoti e curiosità sul mondo dei musical».
Qual è il brano più difficile da interpretare?
«C’è una canzone tratta dal «Re Leone» che è davvero molto complessa perché si muove su diverse linee vocali. Si tratta di un brano molto potente che coinvolge la platea, ma tutto lo show è impegnativo perché si passa da brani più moderni ad altri più classici attraversando stili assai diversi fra loro».

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