A Portland torna la Bella Stagione

di Antonia Dalpiaz

«Sarà una "Bella Stagione" 2019/20 che punta a renderci, nelle tematiche degli appuntamenti a calendario, protagonisti del nostro tempo».
Parole del direttore artistico di Teatro Portland Andrea Brunello , che, nella sede di Via Papiria, ha presentato ieri la nuova rassegna di teatro della contemporaneità.

Dieci gli appuntamenti, dal 25 ottobre, alle ore 21. Alza il sipario Andrea Brunello, protagonista di White Rabbit Red Rabbit di Nassim Soleimanpour, un happening con l'apertura in diretta di una busta sigillata che contiene un testo, affidato poi alla versatilità interpretativa dell'attore. A seguire l'8 novembre La donna più grassa del mondo di Emanuele Aldrovandi che cerca di rispondere, attaccando il consumismo, al quesito: «esiste un modo per raggiungere la felicità che non ci condanni all'estinzione?». Il 22 novembre Pierpaolo Piludu porterà il pubblico in un Cielo nero , un monologo sulla sofferenza ambientato a Cagliari nel 1943. Il 13 dicembre la compagnia Eccentrici Dadarò propone Tutto quello che volete , un viaggio nella drammaturgia francese che si interroga: «esiste un limite alla felicità?» Il 10 gennaio Luisa Merloni porta in scena il premio In Box Farsi fuori : l'Arcangelo Gabriele deve fare l'annunciazione ad una donna di quarant'anni. Quale è la libertà di scegliere?

Il 24 gennaio è la volta di Mare morto , uno spettacolo di Mirko D'Urso che racconta la tragedia dei migranti nel Mar Mediterraneo e di Malik e sua figlia Anele. La compagnia Arditodesìo, in collaborazione con il Laboratorio di comunicazione delle scienze fisiche dell'Università di Trento, propone il 7 febbraio Noi robot - cosa vuol dire Essere Umano , scritto da Andrea Brunello che ne sarà interprete assieme a Laura Anzani. Venerdì 6 marzo Carolina De La Calle Casanova è autrice e regista di Humana , una nuova produzione di Elementare Teatro che tratta il delicato tema della salute a tutti i costi.
Il 20 marzo Teatro Invito porta in scena Bartleby tratto dal romanzo breve di Herman Melville sul tema dell'alienazione e della vita frenetica nel mondo del lavoro. Chiude la Stagione il 3 aprile I Will Survive con il gruppo Qui e Ora Residenza teatrale, che pone l'interrogativo su «C'è differenza fra vivere e sopravvivere?».

Continua la collaborazione fra il Teatro Portland e i teatri di Pergine, Meano e Villazzano, che si fa rete anche con la condivisione di una biglietteria unica.
«È un momento molto complicato quello in cui viviamo, anche a livello globale, dove esiste il rischio di essere manipolabili», ha detto Brunello nella conferenza stampa di presentazione. «È necessario un pensiero critico - ha continuato - che vada oltre al detto e superi la visione troppo veloce di una società senza prospettive a lungo termine. Una delle sfide che il Teatro Portland porta avanti da anni è quella di un teatro civile che offra un senso, ponendo degli interrogativi attraverso gli occhi attenti delle compagnie a cartellone».
«Teatro Portland esiste ed insiste sul territorio» - ha aggiunto l'assessore alla cultura Corrado Bungaro - «con passione e professionalità veicolate anche nel settore della scienza di cui si fa portavoce. È una realtà che si muove in una zona che verrà riformulata, quella di Piedicastello, con un previsto spazio espositivo di tremila posti ed una conseguente nuova porzione di città».

Date e tempi ancora da definire, ma si auspica che il teatro di Via Papiria, situato in una struttura che risente degli anni, continui a rappresentare un punto di riferimento culturale ed artistico della città con i suoi ottanta posti a sedere e molte serate sold out, frequentato da tanti giovani, grazie anche all'attrazione che il percorso "Il teatro delle meraviglie" ha riscosso.

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