I diversi linguaggi della danza fra Trento e Rovereto

di Fabio De Santi

Si aprirà il 27 ottobre con "Giselle" opera della coreografa sudafricana Dada Masilo, che ritorna sul palco del Teatro Sociale dopo aver già conquistato il pubblico trentino nel 2014 con "Swan lake", la Stagione di danza 2018/2019. Una rassegna organizzata dal Centro Servizi Culturali S.Chiara e curata da Emanuele Masi che succede in questo ruolo a Lanfranco Cis. Una serie di appuntamenti proposti fra Trento e Rovereto che si arricchiscono con un ulteriore ciclo di cinque spettacoli al Teatro Comunale di Bolzano. Come ha spiegato proprio Emanuele Masi: "La stagione a Trento sarà contraddistinta da una molteplice varietà di linguaggi e stili, con un ventaglio di cinque proposte, il più possibile diversificate tra di loro e alcune delle quali in anteprima nazionale ed europea. A Rovereto invece saranno 4 gli appuntamenti, tre al Melotti e uno allo Zandonai, con un'offerta incentrata sul repertorio contemporaneo internazionale e italiano, ed una maggior interazione con il Mart". Gli spettacoli al Melotti saranno preceduti dagli «aperitivi inDanza», brevi performance negli spazi museali, in collaborazione con Cid/Oriente Occidente, Compagnia Abbondanza/Bertoni e Network Anticorpi XL.

Dopo l'apertura affidata a Dada Masilo mercoledì 28 novembre, spazio all'hip hop d'autore della catalana Blanca Li, coreografa eclettica con un trascorso nel mondo del cinema al fianco di Pedro Almodóvar, con «Elektrik», opera in prima nazionale per otto virtuosi di électro, genere di danza urbana inventato negli anni duemila nella regione di Parigi. L'appuntamento di martedì 22 gennaio sarà un viaggio tra terra e mare con «Mediterranea», titolo cardine nella produzione di Mauro Bigonzetti che rivive grazie alla Daniele Cipriani Entertainment. Giovedì 14 marzo, la Stephen Petronio Company, tra le compagnie più acclamate del panorama statunitense e mondiale, proporrà la prima europea di «Hardness 10». Ultimo appuntamento sul palco del Sociale, mercoledì 10 aprile, con la Carmen flamenca di Marìa Pagés, figura iconica della danza tipica andalusa. Riprendendo l'opera di Bizet, «Yo Carmen», in prima nazionale, cerca di far emergere una nuova Carmen, lontana dagli stereotipi che l'hanno caratterizzata nei secoli. Al Melotti di Rovereto la programmazione si aprirà venerdì 23 novembre nel segno dell'interprete e coreografo britannico Aakash Odedra, impegnato con «Rising», spettacolo-culto che propone le coreografie di tre grandi autori quali Akram Khan, Russell Maliphant e Sidi Larbi Cherkaoui.

A seguire, venerdì 18 gennaio, MK- proporrà «Robinson», spettacolo coreografato da Michele Di Stefano, già Leone d'Argento alla Biennale di Venezia nel 2014. Venerdì 22 marzo si potrà assistere ad uno spettacolo ironico e profondo, incentrato sul ruolo del corpo femminile nella società: «R.Osa», assolo vincitore nel 2017 del "Premio Ubu", un lavoro della coreografa e autrice torinese Silvia Gribaudi, interpretato da Claudia Marsicano. Ultimo appuntamento, venerdì 3 maggio allo Zandonai, con Cristina Kristal Rizzo, coreografa toscana dal curriculum internazionale con "Vn Serenade" opera che rilegge con dieci danzatori la "Notte trasfigurata" di Schönberg e la "Serenata in do maggiore" per archi di Tchaikovsky, accompagnata dall'Orchestra Filarmonica Settenovecento. 

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