Aneta, l'opera trentina stasera al Teatro Sociale già sold out

di Fabio De Santi

Il dramma di una comunità di confine ambientato in Val di Fassa, custode di valori e forme di vita ancestrali, d'un tratto sconvolta dall'incedere imperioso della cieca violenza della Prima Guerra Mondiale. E' quello raccontato in "Aneta" Opera in due atti di Claudio Vadagnini su testo di Fabio Chiocchetti in scena per la prima volta al Teatro Sociale di Trento, stasera, sabato 15 settembre alle 21 con ingresso libero. I

volti dell'Opera, creata e promossa dall'associazione Aurona di Moena, sono quelli di Pinuccia Mangano, Walter Franceschini, Victoria Burneo Sanchez, nel ruolo della protagonista Aneta, Federico Lepre, Alessandro Colombo e Marco Bertolini. Sul palco del Sociale, nell'Opera diretta da Mirko Corradini, il Coro lirico "G. Verdi" di Bolzano e Merano insieme al Coro Paganella e a Estrolirica. Le note saranno quelle dell'Orchestra Aurona, diretta da Claudio Vadagnini, formata da un organico di 24 musicisti spesso integrati da altri strumentisti. Non vi sono né vinti né vincitori in questa storia: uno stesso destino accomuna i giovani mandati a morire in terre lontane, dall'una e dall'altra parte del confine, e le popolazioni civili che la guerra subiscono senza conoscere la ragione di tanto patire. Nello scontro tra gli eserciti, così come in quello che divide dolorosamente la famiglia Contrin, si manifesta la cieca forza scatenata dallo scontro epocale tra due mondi contrapposti. I fratelli Aneta e Leon sono uniti da un profondo affetto, ma ormai divisi da una opposta, tragica visione della vita. Come raccontano le note di regia: "La storia di Aneta offre lo spunto per comprendere emotivamente le vicende tragiche che ancora oggi coinvolgono molte popolazione avvolte da un triste destino e partecipare interiormente alle sofferenze di tutti i popoli in guerra".

Prende forma così il ritratto di "un piccolo mondo, di un piccolo luogo" di storie individuali tracciate con una sofistica introspezione psicologica che può assumere un significato universale legato anche al grande mondo contemporaneo. Claudio Vadagnini e Fabio Chiocchetti hanno voluto analizzare e descrive la profondità dei sentimenti provati all'interno di una piccola ma composita comunità intrecciando i linguaggi della musica e della poesia cercando i fra rivivere quello che definiscono come "il mito del melodramma". I biglietti per l'evento al Sociale sono già disponibili e si possono ritirare al Centro Santa Chiara.

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