Boris Petrushansky va oltre l'imprevisto

di Daniele Valersi

Un recital memorabile, quello che Boris Petrushansky (foto Biosa) ha tenuto a Cles per il festival «Omaggio all’arte pianistica di Arturo Benedetti Michelangeli»: due ore piene di intensa musica, una performance di alta scuola a base di classici della letteratura pianistica, pezzi molto conosciuti, d’obbligo nel repertorio di ogni pianista in carriera, nei quali Petrushansky sa distinguersi per le peculiarità delle sue interpretazioni, sempre marcate dalla sua personalità inconfondibile. Non un marchio che caratterizza un intero programma, piuttosto un gusto duttile e plastico che non desiste dal cercare sempre l’incontro con i valori estetici fondanti di ciascun brano. Timbrica e affetti fortepianistici venivano trovati per le Variazioni Hob.XVII/6 di Haydn, in cui riviveva la grazia settecentesca dell’Empfindsamer Stil. I quattro «Improvvisi» schubertiani dell’op. 142 venivano arricchiti di connotazioni nuove, inedite, che si discostano da qualsiasi impostazione di scuola; questo era molto evidente nel secondo, quello più largamente utilizzato dai pianisti come “bis”, che veniva accostato con agogica sensibilmente più sostenuta rispetto ai tempi “canonici” e ne veniva innervato di elegante vivacità.

La rottura di una corda ha segnato l’inizio della seconda parte, dove una nota “fasulla” risuonava nella «Promenade» iniziale dei «Quadri di una esposizione» di Musorgskij: constatato che ciò non comportava ripercussioni acustiche sulla rimanente gamma sonora, l’interprete ha continuato come se nulla fosse accaduto, con maestria tale che nessuno in sala si è accorto che lo strumento era danneggiato.

Un’interpretazione grandiosa ed energica, che restituiva il carattere di “musica a programma” insito nella partitura e nel contempo esprimeva l’autentico spirito russo, generoso e travolgente, che informa il lavoro di Musorgskij. Non ancora pago di questa impegnativa maratona pianistica, il pubblico chiamava in scena il maestro con applausi incessanti, che hanno fruttato ben tre brani fuori programma.

comments powered by Disqus