La fuga nel vento di Enrico Manfrini

di Fabio De Santi

Nuovo singolo, «La fuga nel vento», per il cantante Enrico Manfrini: un brano accompagnato da un video in cui appare anche lo spezzone di un film del noto regista bresciano Silvano Agosti.

La canzone, lanciata dopo l’attenzione ottenuta dal suo primo brano “È solo un’idea”, vuole essere un invito a trovare il tempo, gli spazi e il coraggio per seguire i propri sogni. «I bambini oggi sanno troppe cose - racconta Manfrini - smettono troppo presto di credere alle favole e io penso che ogni volta che un bambino dice, “Io non credo nelle fate”, da qualche parte una fata muore. Difficile trovare il tempo per seguire i propri sogni quando la quotidianità della vita è formata da priorità imposte, giuste e meno giuste che siano. Va da sé per loro trovarsi davanti all’ennesimo dovere, lottare per essere all’altezza di situazioni lontane dalla loro immaginazione. Sensazioni che ho cantato nei versi “Com’ero a scuola , com’ero allora e aspetto un campanello che mi porti via di qua”».

La canzone, scritta da Walter Gerola, è un inno alla libertà da inseguire fin da piccoli, ed è stata registrata da Maurizio Fracchetti nel suo Mago Studio di Avio. Per raccontarne in immagini il senso ha prima scritto e poi sentito al telefono il regista libertario Silvano Agosti per avere un frammento con le immagini del bambino Franck dal suo film documentario “D’amore si vive’” uscito nel 1984.

«Silvano Agosti è stato molto disponibile - racconta Marfrini - mi ha concesso questi preziosi secondi del film in maniera del tutto gratuita, firmando una semplice liberatoria e dicendomi di aver fatto per me un’eccezione perchè gli piacevano sia la canzone che il videoclip che avevamo girato , con Luca Pinter, intrecciando la dimensione scolastica a quella della natura». Ad unire i primi due singoli di Manfrini, ventisettenne di Noriglio, una dimensione pop rock legata ad un forte impatto melodico.

L’obiettivo del giovane è quello di incidere, entro la fine dell’anno, il suo album di debutto. Più vicina l’uscita di un altro singolo che dovrebbe avere forme più elettroniche.

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