Sabrina Salerno: «Sanremo? Non vedo l'ora E Trento è meravigliosa»

Solare, simpatica, sensuale e autoironica, qualità piuttosto rara in una bella donna, Sabrina Salerno , dopo 29 anni ritorna di nuovo a Sanremo , questa volta al fianco del conduttore, Amadeus , e non più in gara come nel 1991, quando con Jo Squillo cantava «Siamo donne». Mercoledì 5 e sabato 8 febbraio , scenderà le famose (e temute) scale del teatro Ariston per presentare, intrattenere e anche cantare.

Nata a Genova, negli anni ‘80 e ‘90, Sabrina Salerno è stata un’icona del pop. Scoperta da Claudio Cecchetto, con «Boys» è arrivata al primo posto nelle classifiche internazionali. Ha venduto oltre 20 milioni di dischi e, tra i tanti premi, ha ricevuto anche un Grammy (gli Oscar della musica). Ma dietro quel grande successo, quella sicurezza ostentata, gli abiti succinti, c’era una giovane ragazza con le sue fragilità, le sue piccole insicurezze.

Com’è cambiata Sabrina Salerno?

«Stiamo parlando di tanti anni fa, e al posto della fragilità c’è una coscienza, una sicurezza data anche dall’esperienza che certo non avevo allora. Mi camuffavo. Sembrava che dovessi spaccare il mondo, ma in realtà ero molto timida e ho dovuto lavorare tanto su me stessa per superarla. E oggi in determinate situazioni sono ancora timida».

Che sensazione prova a calcare nuovamente quel palco?

«Sicuramente è una doppia emozione: partendo dal presupposto che quel palcoscenico incute un certo timore, figuratevi per una come me che è legata anche affettivamente a Sanremo, dove ho vissuto per 10 anni, è come tornare nella casa dei miei sogni. Non vedo l’ora di essere al Festival. E sono felice di stare accanto a una persona gentile, sensibile e perbene come Amadeus».

Come mai lavora più all’estero che in Italia?

«È sempre stato così nella mia carriera. Infatti, dopo Sanremo inizio le prove del mio nuovo spettacolo che partirà il 4 aprile in Francia. Ma le cose stanno cambiando, ci sono in ballo diversi progetti concreti che riguardano la televisione. Io ho sempre cantato, ballato, presentato anche in inglese».

Cos’è per lei il successo? È gestibile? Seducente?

«Il successo come tutte le cose che attraggono ha un lato “a” scintillante con tutto quello che ne consegue, ma anche un lato “b” che può destabilizzare. Devi avere intorno persone vere, che non si approfittino di te. Io sono stata brava a mantenere la testa sul collo, a non perdermi, anche se ho avuto momenti molto duri».

Aveva 24 anni quando ha incontrato il suo futuro marito (Enrico Monti, hanno un figlio, Luca Maria, ndr). Qual è il segreto di un’unione così felice e duratura?

«La stima reciproca, il dialogo e il confrontarsi. Può capitare nella vita che una persona deluda l’altra, tra noi non è mai accaduto e ci siamo sempre sostenuti. Mi ha incontrata quando ero fuori di testa, e mi ha amata lo stesso. Non potrei immaginare la mia esistenza senza di lui: è il mio centro di gravità permanente».

Con il tempo cosa ha perso e cosa ha trovato?

«Sono grata alla vita e a quello che ho avuto. Prevale in me il lato positivo delle cose. In passato sono stata una negativa cronica, ma con il tempo ho imparato a prendere il meglio e a scartare quello che mi faceva stare male».

Il suo rapporto con la nostra città?

«Trento è meravigliosa. Vengo spesso nei vostri incantevoli mercatini di Natale a fare acquisti. E poi è una città ricca di storia, con un’alta qualità della vita, ma voi lo sapete già...»

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