L'incanto di Bocelli tra lirica e pop per beneficenza

Mentre cala il tramonto sulle colline di Lajatico (Pisa), sovrastate dall’uomo alato in acciaio alto 14 metri realizzato da Daniele Basso, si accendono per il 14esimo anno consecutivo le luci del Teatro del Silenzio.

E lo fanno al ritmo del suono delle campane che scandiscono l’ingresso di coro, ballerini e figuranti per chiudere con l’arrivo a cavallo del tenore Andrea Bocelli che si esibisce nell’Inno alla Gioia.

Stefano Accorsi, voce narrante dello spettacolo, entra in scena ed ‘interrogà il vero padrone di casa su cosa l’abbia spinto a trasformare il suo borgo natio, ogni anno in estate, in pura magia. «La colpa è di un architetto (Alberto Bartolini, direttore artistico dell’evento) e di mio fratello - risponde -.

Insomma una congiura tra architetti che inizialmente mi sembrava una follia ma che grazie alla loro lungimiranza è diventata una splendida realtà». Opere d’arte contemporanea adornano strade e piazze della cittadina pisana mentre nell’aperta campagna ci pensa il tenore, con l’orchestra e tanti colleghi artisti, ad incantare il pubblico. Undicimila le persone presenti al primo appuntamento del Teatro del Silenzio, sold out da mesi, prodotto da City Sound & Events. La regia di Luca Tommassini è eclettica.

Così come gli abiti di scena realizzati con scarti tessili provenienti da concerie e calzaturifici del distretto conciario del cuoio. «Ali di libertà», il tema di questa edizione, prende spunto dal cinquecentesimo anniversario leonardesco. Una serata dedicata alla celebrazione del volo e del desiderio di scavalcare i confini: dal mito di Icaro alla macchina volante di Leonardo da Vinci, dagli angeli fedeli e ribelli di tante tradizioni religiose alle sfide cosmiche del terzo millennio.
Il primo incanto musicale arriva con «Di quella Pira» da «Il Trovatore» di Giuseppe Verdi arricchito dalla splendida esibizione di Carla Fracci. Il coro Ars Lyrica supporta Bocelli insieme all’Orchestra Filarmonica Italiana. A dirigerla è Beatrice Venezi che, a 29 anni, è la prima donna italiana a salire sul podio come direttore d’orchestra.

L’acuta e intensa voce di Andrea Bocelli incanta il pubblico prima con la lirica accompagnato dal baritono Gianfranco Montresor e dalla soprano Larisa Martinez nei grandi classici: da Romeo e Giulietta alla Cavalleria Rusticana, da La Bohème a La Traviata. Sul palcoscenico i ballerini Samanta Togni e Samuel Peron insieme ai numerosi performers non professionisti (la Tommassini virtual family).

La svolta pop della seconda parte, con l’orchestra diretta dal maestro Carlo Bernini, arriva con la colonna sonora de «Il Codice Da Vinci» solo musica e coro per accompagnare l’esibizione del giovane ballerino Francesco Costa. È magia quando Bocelli e Mika cantano Ali di libertà, canzone tratta dall’album Sì del tenore toscano.
Mika si prende la scena con due canzoni che calzano a pennello con il Teatro del Silenzio: la nuovissima «Tiny Love» che ha cantato a Lajatico in anteprima mondiale ed Happy Ending. È la volta dell’esibizione di famiglia con Andrea e Matteo Bocelli che salgono sul palcoscenico per «Fall on me». Il concerto si chiude con il padrone di casa che canta «Gloria, the gift of luce».

Obiettivo della Fondazione Andrea Bocelli è la realizzazione della nuova accademia della musica a Camerino distrutta dal terremoto del 2016.

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