"Il Volo" sarà a Merano il 14 luglio «Con noi 10 anni di sensazioni»

di Fabio De Santi

Quello del 14 luglio con Il Volo, una delle formazioni italiane più note a livello internazionale, all’Ippodromo di Maia a Merano, è uno degli eventi musicali più attesi dell’estate in regione.
 
Dopo il podio al 69° Festival di Sanremo e il successo del nuovo album «Musica» il trio formato da due tenori e un baritono, Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, sta celebrando in tour i suoi primi dieci anni di carriera. I tre ragazzi hanno cominciato la loro carriera giovanissimi, nel 2009, e la loro ascesa costante li ha portati a duettare con artisti del calibro di Barbra Streisand e Placido Domingo, a vincere il Festival di Sanremo a soli vent’anni e a riempire l’Arena di Verona e il Radio City Music Hall di New York.

Piero Barone: cosa racchiude il vostro nuovo album «Musica»?

«È un disco che ha le sue radici nella nostra crescita sia come artisti sia nel rapporto fra noi. I dieci anni passati insieme che ci hanno permesso di lavorare con serenità e con le idee chiare. In “Musica” c’è tutta l’identità del Volo perché raccoglie le nostre tre personalità, i nostri tre gusti che sono in molti casi anche assai diversi».

Tre personalità che vi hanno portato ad un grande successo internazionale: il vostro segreto?

«La maggior parte dei nostri concerti si tiene all’estero e questo ci dà una grande soddisfazione. Credo che il pubblico di tutto il mondo sia dato dalla forza della tradizione del canto italiano che noi proviamo ad incarnare al meglio seguendo anche la lezione di altri grandi artisti italiani come Andrea Boccelli e Pavarotti».

Un cd lanciato dopo la partecipazione all’ultimo Festival di Sanremo: come sono andate le cose all’Ariston?

«Il nostro obiettivo era quello di cantare e condividere con le persone i nostri primi dieci anni di carriera su quel palco che ci ha visti nascere con “Ti lascio una canzone”. Siamo molto contenti di come sono andate le cose, per noi Sanremo resta sempre qualcosa di unico, di speciale, di magico».

Come mai un titolo come «Musica», insieme così semplice e forte?

«Perché la musica ci dà gioia ed è lo strumento che ci permette di essere tre ragazzi privilegiati che stanno vivendo esperienze bellissime in tutto il mondo».

Che colori ha lo spettacolo che porterete anche a Merano?

«Amiamo definire la nostra tournée come una sorta di lungo compleanno da festeggiare: ogni concerto è il taglio di una nuova fetta di torta. Celebriamo dieci anni di musica, di amicizia e di intesa fra noi con la voglia di trasmettere queste sensazioni a chi ci viene ad ascoltare. In scaletta ci sono il brano sanremese “Musica che resta” accanto a “La voce del silenzio”, “Fino a quando fa bene”, “Vicinissimo”, “A chi mi dice” e “Meravigliosa Creatura”».

Fra i brani che del disco anche una curiosa versione di «Arrivederci Roma»?

«Abbiamo voluto celebrare uno dei classici della canzone italiana nella versione, per noi magica, che fu di un grande artista americano come Dean Martin. “Arrivederci Roma” ci emoziona sempre e anche nei nostri concerti tocca il cuore di molti, in particolare del pubblico americano».

I prossimi dieci anni del Volo?

«Abbiamo nel cassetto diversi progetti di grande spessore. Ci piacerebbe anche impegnarci sempre più in favore della solidarietà per aiutare, attraverso la musica, chi è stato meno fortunato di noi. Dal punto di vista artistico puntiamo a vincere un Grammy Awards dopo aver avuto già due nomination».

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