L’edizione 2019 di «Nomi on the Rock» si gioca la carta del Piotta

di Fabio De Santi

L’edizione 2019 di «Nomi on the Rock» si gioca la carta del Piotta. Il musicista romano, che negli anni ha mescolato il rap con il rock, sarà in Vallagarina il 29 giugno insieme alla sua band nell’ambito del tour di promozione del suo ultimo cd Interno 7. Il nuovo spettacolo del Piotta, rinnovato nel sound e nella scaletta, prevede brani scelti tra le ultime hit, i grandi classici e brani rap cult dagli esordi. Protagonisti in studio come dal vivo sono il pianoforte e le chitarre acustiche, unite a quegli elementi musicali urban da cui Piotta proviene, in un mix di melodia e rap che ha attraversato tutta la stesura dell’ultimo disco. In scaletta il nuovo singolo «Ma la vita», con le sue profonde riflessioni personali, la poesia di «Interno 7», il ricordo di Primo Brown dei Cor Veleno in «Un’estate ed è finito» e «Di noi».



Nel concerto del musicista romano tutte le tracce del nuovo lavoro, ma, anche il meglio di vent’anni di successi tra rap, rock e cantautorato. Le più recenti canzoni come «Domani è un altro giorno», insieme a «7 Vizi Capitale, sigla internazionale della serie tv Suburra, in onda in 192 paesi, sono l’ultimo tassello del percorso musicale che Piotta rappresenta: evoluzione, contenuti, scelte anche difficili dettate dalla creatività senza cadere nella piattezza del già sentito. Uno spettacolo interamente suonato che Piotta, al secolo Tommaso Zanello, ha sviluppato negli ultimi anni dopo decine di concerti tra club e festival.

Da pioniere del rap italiano alle sue ultime evoluzioni, la ritmica torna in primo piano rispetto ai precedenti due tour, con l’ingresso del basso synth, delle tastiere, delle chitarre elettriche ed acustiche, nonché della batteria elettronica, unita a quella acustica. Una colonna sonora che attraversa il pubblico più giovane fino ai supporter della prima ora, in una fanbase eterogenea e davvero trans generazionale.
In oltre due ore di show ci sarà spazio per brani come «Piotta è morto», «Vengo dal Colosseo» e «Solo per noi», ma anche per canzoni degli esordi con i Colle der Fomento e Fritz Da Cat.

Dagli Anni ’90 fino ad oggi, Piotta, nome d’arte legato ai suoi occhiali tondi come le monete da cento lire, dette appunto in romanesco «piotte», ha saputo unire popolarità e successi di massa come «Supercafone», «La Grande Onda», «La mossa del giaguaro» o «Troppo avanti», a momenti più riflessivi e impegnati quali «Sempre là» e «A testa alta». Con lui sul palco la band composta da Claudio Cicchetti (batterie), Francesco Fioravanti (chitarre), Benjiamin Ventura (basso synth, tastiere) e Stefano Marvel Mex Tasciotti (cori, rap).

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