Tornano in Italia i «Tears for Fears» dal vivo

 Con il loro pop rock venato d’elettronica, con testi ricercati e poetici, i Tears for Fears si sono ritagliati uno spazio importante sulle scene internazionali fra gli anni ‘80 e ‘90. Dopo anni di attesa il duo inglese ha deciso di ritornare anche in Italia nell’ambito del tour «Rule the World» per due sole date: il 23 febbraio al Mediolanum Forum di Assago e domenica 24 alla Kioene Arena di Padova.

Il loro repertorio è un dei più raffinati del grande decennio della new wave e Roland Orzabal e Curt Smith si sono dimostrati capaci, con le loro contaminazioni, di superare i decenni. Orzabal, voce, chitarra e tastiere, e Smith voce, basso e tastiere, all’inizio degli anni ‘90 avevano diviso le loro strade per una serie di dissapori per poi ritrovarsi ad inizio millennio per registrare, nel 2004, il cd «Everybody Loves a Happy Ending». Da allora un lungo silenzio che, oltre che dal tour, dovrebbe essere spezzato anche da un nuovo disco di inediti atteso in questo 2019. Il primo lavoro dei Tears For Fears «The Hunting», uscito nel 1983, aveva subito messo in evidenza le qualità della band trovando visibilità grazie anche ai singoli «Mad World», «Change» e «Pale Shelter». Una creatività ribadita da «Songs from the Big Chair» diventata un successo planetario sull’onda dell’impatto ottenuto con il brano «Shout» primo nelle charts degli Stati Uniti. «The Seeds of Love», targato 1989, allontanò i Tears For Fears dalla new wave per portare il duo verso aperture più soul, pop e blues come testimoniano anche i singoli «Sowing the Seeds of Love» e «Woman in Chains». Ad aprire i due show italiani dei Tears for Fears, il cantautore statunitense Justin Jesso al debutto con «Let It Be Me» un Ep trascinato dal singolo «Getting Closer» che sta scalando le classifiche radio in Europa. F.D.S.

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