Dalla Valsugana il vocal pop targato anni '60 degli Alter Ego

di Fabio De Santi

Eseguire ogni genere di brano a cappella reputato interessante, senza esclusione di generi e provenienza. E’ questo l’obiettivo degli Alter Ego una formazione unica nel panorama musica trentino che ha appena lanciato il suo secondo cd “Volume 60” legato all’immaginario di quel magico decennio del secolo scorso. Da questo lavoro ha preso le mosse la nostra intervista con la formazione di Roncegno Terme guidata da Federico Bonato accanto a Livio Tomio, Gianfranco Smider, Roberto Dri, Ugo Baldessari, Mario Murara, Paolo Ferrai e Enrico Boschele.

Da quali presupposti nasce il vostro secondo cd?

“Nel percorso di un artista periodicamente si propone l’esigenza di fissare delle tappe, cercare delle conferme, avere bisogno di un’opinione della critica sia essa specializzata o popolare. Dopo dieci anni dalla nostra costituzione, con alle spalle un altro disco e anni di concerti e confronti con gruppi simili al nostro, abbiamo sentito l’esigenza di mettere un sigillo sulla nostra attività di gruppo vocal pop e di fissare in modo indelebile la fotografia di ciò che siamo oggi”.

E la scelta di guardare all'immaginario degli anni '60?

“Veniamo tutti da molteplici esperienze musicali, corali ma anche strumentali. Alcuni di noi hanno anche un background di strumentisti o front man all’interno di alcune band che in zona negli anni ‘90 hanno lasciato la loro impronta. Il nostro range di età va dai 40 ai 55 anni e avevamo bisogno di una linea che accomunasse tutti noi e i nostri percorsi musicali. Quindi abbiamo convenuto che niente poteva essere meglio del beat degli anni ’60, genere che ha appassionato generazioni di musicisti e ascoltatori”.

Con quale criterio avete selezionato i brani del cd?

“Questo forse è stato uno degli aspetti più difficili ma anche democratici che riguardano la nascita del cd. Ho chiesto ad ognuno di pensare alle 3 canzoni italiane del periodo che più gli piacevano o che più gli procuravano emozioni. Siamo arrivati ad avere sul piatto 24 pezzi uno più bello dell’altro e siamo andati a votazione per maggioranza creando così, per alzata di mano, la track list dei 10 brani”.

Qual’ è stata invece la difficoltà maggiore nell'interpretazione?

“Imparare e imprimere le parti nella mente non è stato un lavoro semplice. Le armonie che ci sono state presentate su carta pentagrammata non sono banali. E’ stato fatto un lavoro di precisione, armonicamente complicato pur cercando di mantenere il più possibile la fedeltà del brano originale. Ci siamo trovati a dover ricercare e talvolta combattere coi nostri limiti vocali con grande pazienza e volontà. Abbiamo incontrato anche un nuovo elemento con il quale finora ci eravamo confrontati solo per scherzo ma che stavolta era parte integrante del progetto, il vocaldrum con la simulazione vocale della ritmica della batteria”.

Chi ha curato gli arrangiamenti?

“Ci siamo affidati a Nikos Betti, musicista valsuganotto come noi, che proviene da studi classici al conservatorio e ha un background di collaborazioni con molti gruppi. La sua è una visione musicale che spazia a Brahms ai Led Zeppelin ed è stato come un sarto capace di creare gli arrangiamenti rimanendo fedele agli originali e proporci dei lavori che ci hanno colpito e che ora, ci auguriamo, possano piacere anche al pubblico”.

Dove e in quali tempi avete registrato il cd?

“A differenza del primo disco, registrato in una sessione collettiva stile corale, per questo lavoro abbiamo deciso di affrontare una recording session professionale registrando le tracce singolarmente, uno per uno, per poi assemblare il lavoro. Entrambi i metodi sono validi, è una questione di scelte artistiche, ma questa permette di ottenere una resa più pulita, la possibilità di intervenire sulla singola traccia in caso di riuscita non conforme alle aspettative senza dover coinvolgere tutto il gruppo per una o due battute. Le registrazioni sono state fatte presso gli stuti di Preludio, la nostra etichetta discografica, che ha sede a Milano. I tempi di registrazione totali sono stati all’incirca 24 ore di sala”.

Gli Alter Ego sono un unicum nel panorama trentino: come vi trovate nella dimensione di gruppo vocal pop?

“Arrivare fin qui è stato un lavoro impegnativo, fatto di scelte, qualche sacrificio, ma edificante e che ha generato molte soddisfazioni. Il nostro pubblico ci sostiene, noi ci divertiamo: queste sono le condizioni che ci permettono di guardare ancora avanti, cercando di migliorare sempre di più. In questi ultimi 12 mesi abbiamo ottenuto dei riconoscimenti per noi molto importanti, come l’invito all’ Italian A Cappella Summit e l’invito in qualità di ospiti al Concorso Polifonico Internazionale di Arezzo. Le emozioni sono forti e la consapevolezza del significato di questi eventi ci inorgoglisce dandoci la giusta carica per continuare su questa strada. Senza contare le nuove conoscenza e amicizie che abbiamo guadagnato nell’ambiente che ci arricchiscono e ci permettono un costante confronto col panorama dei gruppi vocali italiani”.

Ci sono video legati ai brani del cd?

“Siamo presenti sui social come Facebook, Instagram, Twitter e YouTube con le nostre pagine, canali e qualche video. Abbiamo realizzato e pubblicato su YouTube, con l’aiuto di qualche amico, un video per la promozione del singolo “Sognando la California”; tutto in casa e con una situazione goliardica creata per avvisare il nostro pubblico dell’imminente uscita dell’album. Stando al numero di visualizzazioni sembra sia piaciuto e stiamo pensando già al prossimo.

Parliamo ora di live...

“In questi ultimi giorni abbiamo promosso l’uscita del disco in esibizioni live a Radio Dolomiti e in due serate specifiche a Trento e a Borgo Valsugana. La riuscita è stata molto soddisfacente e stiamo lavorando per portare in scena un concerto completo a breve. A tal proposito utilizziamo questo spazio per informare che stiamo curando la programmazione del primo semestre del 2019 e se qualcuno fosse interessato a proporre un nostro concerto può trovare i contatti sul nostro sito www.alteregovocal.it o sui nostri social”.

Fra il vostro primo cd e questo sono passati diversi anni per il prossimo sarà necessaria tanta decantazione o no?

“A dire il vero le nostre menti fumanti stanno già lavorando alla prossima idea. La realizzazione di un progetto vocale del tipo di “Volume 60” prevede dei tempi di non proprio stretti. La continua richiesta da parte del nostro pubblico in questi anni ci ha fatto capire che però non possiamo far passare altrettanto tempo. Abbiamo quindi già mobilitato i nostri amici musicisti, … ma lasciamo la faccenda ancora avvolta nel mistero”.

 

 

 

comments powered by Disqus