Domani all'Auditorium il piano di Giovanni Allevi

di Fabio De Santi

«Ero sinceramente preoccupato alla vigilia della pubblicazione di Equilibrium, di come sarebbe stato accolto dal pubblico, poiché è uno dei miei lavori più complessi. La sua musica è un inarrestabile flusso emotivo, libero e selvaggio, lontano dagli standard di ascolto del mondo di oggi. Vedere i teatri presi d’assalto nella prima parte del tour è stata una soddisfazione immensa».

Sono queste le parole usate da Giovanni Allevi per raccontare ai lettori dell’Adige il suo ultimo disco «Equlibrium» al centro del live di venerdì 23 marzo all’Auditorium S. Chiara per il quale mancano un centinaio di biglietti per il sold out.

Allevi sul palco con il suo pianoforte accompagnato da 13 selezionati Archi dell’Orchestra Sinfonica Italiana per un’ inedita e intima formazione che darà vita alle magiche note dell’ultimo album di studio. L’obiettivo del musicista marchigiano è quello di creare anche nella dimensione live una sorta di equilibrio perfetto tra compositore, pianista e direttore d’orchestra.

Allevi anche durante il live di Trento assumerà col quel carisma e quella la leggerezza che lo contraddistinguono, tutti i diversi ruoli, attraverso una scaletta che vedrà alternare le atmosfere seducenti delle nuove composizioni e i brani più celebri della sua ventennale carriera.

Sulla genesi di questo doppio album  Allevi ha spiegato: «Ho affrontato la registrazione “al buio“, subito dopo l’operazione agli occhi in Giappone, e devo riconoscere che è stato affascinante dirigere l’orchestra senza fare affidamento sulla vista. Ma ho impiegato la maggior parte del tempo nella composizione di Equilibrium: le prime note sul pentagramma le ho scritte circa tre anni fa. Mentre il titolo sta a significare che l’equilibrio è un ideale a cui tutti tendiamo, ma spesso le scelte più importanti della nostra vita nascono nel momento in cui ci sbilanciamo, abbandonando le nostre certezze per intraprendere nuove strade».

L’anima rock e quella classica sono le due forze propulsive di tutto il lavoro, il loro incontro è instabile poiché esse rappresentano due poli opposti: il lato sovversivo del presente, l’ossequio delle regole cristallizzate nel passato. Allevi ha fatto una promessa tramite il nostro giornale al pubblico dell’Auditorium: «Con il pianoforte al centro e le sezioni dell’orchestra d’archi disposte attorno come i petali di un fiore, eseguiremo i brani di Equilibrium più alcune rielaborazioni di miei lavori precedenti. La vera protagonista del concerto sarà l’emozione del pubblico».

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