«Musica per noi»: il folle viaggio dei Pop X

di Fabio De Santi

Inizia con Teke Taki e si conclude dopo undici pezzi con Serafino Electronique , il folle viaggio del nuovo disco dei Pop X , Musica per noi , che uscirà oggi e arriva ad un anno di distanza dal travolgente Lesbianitj , sempre per Bomba Dischi. Si conferma tutta la deviante creatività di Davide Panizza e dei suoi sodali. L'universo non sense dei Pop X ha qui il suo pieno compimento e mostra l'evoluzione costante del collettivo trentino verso un universo di elettropop tritatutto. «Sarò sincero ? dice Davide Panizza - questo disco a volte mi piace a volte mi fa schifo, a volte ne sono fiero, a volte mi vergogno e mi chiedo che senso abbia generare e divulgare materiale di questo tipo». Oltre i dilemmi filosofici Pop X è tornato per provocare senza pudore, guardando anche alla terza età.

Davide, incominciamo dall'esegesi del titolo: perché «Musica per noi»?

Il titolo l'ho scelto poiché cercavo qualcosa di "rassicurante" un titolo che, come l'immagine della copertina comunicasse serenità/tranquillità.

In questo cd hai voluto esplorare l'invecchiamento: in che termini?

Mi sono immedesimato in un vecchio, alcune canzoni sono cantate biascicando come se le cantasse un vecchietto in fin di vita o comunque uno di quei vecchietti che continuano a lamentarsi.

Dal punto dei vista dei suoni come si differenzia da Lebianitj?

Pezzi come "Orci Dentali", "Carablia" e "Maturità" sono i brani più "estremi", in essi ho esplorato un modo di cantare diverso dal mio solito e ho evoluto il mio modo di scrivere. Ho ampliato l'uso di figure retoriche utilizzando enjambement, allitterazioni, allegoria, iperbole.

Alcuni brani sono già stati svelati come "Figli di Puttana, e "Litfiga": è una strategia?

Ogni decisione è stata presa al di fuori di qualsiasi logica promozionale.

Teke Taki ha un taglio "trentinazzo"...

Qui ho usato un misto di dialetti trentini non ben identificati. Solo complicando le parole possiamo mettere in difficoltà i calcolatori, la lotta è quella contro i computers, è il cercare di essere più umani degli umani per contrastare l'inesorabile avanzata delle Intelligenze artificiali. Questa è un'idea che mi accompagna e che ho sviluppato seguendo il pensiero musicale di Goodiepal e della Radical Computer Music.

Dopo il successo di "Lesbianitj" come avete vissuto la creazione di questo album?

Questo disco è nato spontaneamente lo scorso maggio. La creazione è avvenuta nel mio home studio a casa, in questo brano mi sono rimesso in gioco completamente non coinvolgendo altre menti se non nella fase di Mastering avvenuto presso il mitico studio harem di Montecchio (Urbino), luogo mitico dove avvengono sperimentazioni di ogni tipo.

Parliamo di live: che tipo di set avete studiato per il tour che prenderà il via da Padova l'8 febbraio?

L'assetto del nuovo tour che farà tappa nella principali città d'Italia sarà completamente diverso dal precedente, certo ci saranno le canzoni ma le modalità di esecuzioni saranno nuove e inaspettatamente prorompenti.

Il prossimo video?

Ultimamente ho avvicinato questa teoria nella creazione dei miei video: non ha nessun senso girare un video quindi utilizzo solo materiale che trovo in rete, lo scarico e lo rimonto a mio piacimento, questa tecnica l'ho utilizzata negli ultimi tre video: Sarafino, Orci Dentali e Litfiga. Così sarà anche per la prossima clip.

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