Zeus e Robox per un doppio live allo SmartLab di Rovereto

di Fabio De Santi

Accoppiata alternativa di rilievo, con Zeus e Robox, quella proposta stasera, dalle 21, allo Smart Lab nel live organizzato dai ragazzi del centro giovani di Rovereto in collaborazione con Sideout.

Dietro la sigla dei Robox c’è un progetto di jazz - core che unisce Franz Valente del Teatro degli orrori alla batteria, Carlo Veneziano degli One Dimentsional Man alla chitarra e Cesco Cescato degli Hated White al basso. I Zeus sono invece un duo formato da Luca Cavina al basso elettrico e voce e Paolo Mongardi alla batteria (Fuzz Orchestra, Le Luci Della Centrale Elettrica, FulKanelli) che due anni dopo l’uscita di «Opera» ha pubblicato il suo terzo album «Motomonotono».

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Un lavoro, il secondo consecutivo che esce con il marchio della label americana ThreeOneG, creatura discografica dell’eclettico Justin Pearson (Locust, Retox, Swing Kids, Headwound City), affiancata per la versione in vinile dalla cordata di label italiane Tannen Records e Sangue Dischi. Gli Zeus, lo si comprende ascoltando questo cd, non sono inclini a nessun compromesso con la ricerca spasmodica e continua della formula per massimizzare il minimo, moltiplicando esponenzialmente la tensione sonora di due soli strumenti, trasformandoli in una mitragliatrice che non s’inceppa mai, in una montagna russa impazzita.


Reiterazioni continue, microalterazioni di mantra monolitici, riff e pattern ritmici accuratamente sezionati e sviscerati in ogni possibile dinamica, titoli fantasmagorici: questi sono gli ingredienti di «Motomonotono» definito come: «Un marchingegno pronto a esplodere, composto da dieci congegni sonori governati dal codice di un flusso ossessivo e autistico, altamente infiammabile». Il tutto grazie anche alla produzione di Carlo Zollo che ha catturato il suono degli Zeus mantenendolo assolutamente crudo e senza orpelli di sorta.

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