Rocco Tanica, dopo 35 anni addio a Elio e le Storie tese

Pochi potevano immaginare che il concerto di ieri sera al Mediolanum Forum di Assago, il ritorno nei palasport di Elio e le Storie tese dopo 20 anni, potesse diventare un commiato di Rocco Tanica.

Invece, dopo due ore di live il tastierista è entrato al posto del suo sostituto Vittorio Cosma per congedarsi ed eseguire l’ultima parte di concerto: «È stato un bellissimo giro di giostra», ha detto l’artista milanese, al secolo Sergio Conforti.

Al termine di questo «Piccoli Energumeni Tour» Tanica abbandonerà definitivamente l’attività live con la band fondata da Elio nel 1979 e nella quale entrò nel 1982.

Fino a ieri sera l'assenza di Rocco, spiegata con un fantomatico «impegno con sua zia», non aveva stupito il pubblico: da almeno tre anni la sua partecipazione ai concerti non era assicurata.

«Ho poche energie per questo, a differenza dei miei colleghi che sono locomotive da palcoscenico», spiega Tanica incontrando la stampa a fine serata.

E in effetti le tre ore del Forum sono state una cavalcata inedita per il gruppo: per la prima volta un set così lungo dai tempi del record di 12 ore non-stop del 1990, per la prima volta in scena con un corpo di ballerine, per la prima volta con maxischermi e apparati da rock show («Sono scenografie rubate ai concerti di altri, tipo Fedez», scherza la band).

E così tra le coreografie, accanto ai siparietti di Mangoni e i visual che mescolano spezzoni di videoclip e spunti surreali e su «TVUMDB» omaggiano anche il compianto Feiez, Elio e Le Storie Tese hanno proposto ai 9.400 di un Forum sold out (dati degli organizzatori) uno spettacolo in grande stile. Difficile contenere il pubblico seduto nel parterre, che in più di un’occasione ha abbandonato i sedili per ballare e agitarsi sulle note dei classici, a partire da ‘Servi della glebà che ha aperto la serata dopo un video-riassunto di dieci minuti sulla storia della band.

Nelle 27 tracce eseguite, chiuse come da tradizione da «Tapparella», c’è stato spazio anche per brani dell’ultimo disco «Figgatta de blanc», come «Il rock della tangenziale». Senza indulgere nei pezzi sanremesi la scaletta si è strutturata in parti precise, con un momento dance aperto da DJ Mendrisio (in realtà il batterista Christian Meyer) culminato in «Born to be Abramo», e un momento rock in cui il chitarrista Cesareo è stato sollevato al cielo da un argano: eventi da vero show non a caso immortalati dalla telecamere di Sky.

Fra i momenti memorabili anche le partecipazioni di Diego Abatantuono, che ha ripreso il suo ruolo nell’introduzione di «Supergiovane», e di Eugenio Finardi, intervenuto per aprire «Complesso del Primo Maggio».

Un buffet quasi completo della storia degli Elii, insomma, da cui non sono mancati slanci di satira pungente, come l’accenno a Roberto Formigoni al termine di «Parco Sempione»: «E però adesso finisce che lo arrestano», ha detto Elio.

«Il pubblico deve andarsene via come dopo un pranzo di nozze, esausto come noi. Ma il momento faticoso sono state le prove, il live è solo un premio», spiega Elio a fine serata.

Un premio atteso a lungo: «I biglietti per questo show sono andati bruciati dopo solo 18 anni», scherza Rocco Tanica, consapevole di essersi imbarcato con i colleghi di una vita in un tour che, oltre a segnare il suo addio alle scene, è una celebrazione di 35 anni di grande rock, demenziale o meno che sia.

Prossimo appuntamento al Palalottomatica di Roma il 7 maggio, quando sul palco con gli Elii potrebbe salire anche Luca Barbarossa.

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