La Haydn venerdì a Trento con «Così fan tutte» di Mozart

L’immortale Mozart, con le sempre attualissime divagazioni amorose del «Così fan tutte» ossia «La scuola degli amanti» (K588) è il capolavoro che apre, a Trento, la prima stagione del nuovo consulente lirico dell’Orchestra Haydn, il giovane austriaco Matthias Lošek, che non ha paura di avere lo sguardo lungo e curioso, tanto che ha marchiato il suo cartellone con il logo quinquennale «Opera 20.21», e ha titolato l’annata 2015/16 in inglese, «The irony of life».

Bolzano e Trento unite dall’opera, dunque: una stagione d’opera regionale che la Fondazione Haydn di Bolzano e Trento organizza fra novembre 2015 e aprile 2016 nei due capoluoghi, dando così corpo a un progetto, inedito e di vasto respiro, che fa tesoro delle precedenti esperienze della Fondazione Teatro Comunale e Auditorium di Bolzano e del Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento.

Lošek, incaricato dalla stessa Fondazione di disegnare una programmazione che dia risalto all’espressività contemporanea e al lavoro di compositori del XX e XXI secolo, senza tuttavia trascurare caposaldi del repertorio lirico, rivisitati con sensibilità moderna, ha regalato a Trento l’esordio mozartiano e un finale sovietico, con un fantastico Naso gogoliano, il Nos di Dmitrij Šostakovič, il 22 e 24 aprile 2016.

In mezzo, a Bolzano, tre proposte più ardite (a testimoniare che il pubblico trentino viene considerato più conservatore): il 4 e 5 dicembre A Hand of Bridge di Samuel Barber, che con i suoi neanche dieci minuti di durata resta l’opera più breve mai concepita, e Trouble in Tahiti di Leonard Bernstein (in entrambi i lavori si assiste a conflitti di coppia), direzione musicale di Anthony Bramall, regia di Patrick Bialdyga. In gennaio, il 15 e il 17, uno dei capolavori del Novecento: Lulu di Alban Berg (nella versione con il terzo atto orchestrato da Eberhard Kloke, presentata a Bolzano in prima italiana).

La vicenda di una delle icone dell’immaginario erotico verrà riproposta dal regista inglese David Pountney. Alla guida dell’Orchestra Haydn Anthony Negus. Infine, con Whatever Works della sudtirolese Manuela Kerer e del messicano Arturo Fuentes, una coproduzione con Wien Modern in cartellone il 1° e il 3 aprile al Teatro Studio, ci si addentrerà in tematiche sociali, utilizzando l’arma pungente dell’ironia.
Se vuoi far ridere gli dei racconta loro dei tuoi piani, così scriveva Blaise Pascal nel XVII secolo. Con queste parole il filosofo e matematico francese ha formulato una massima valida ancora nel nostro presente: l’imprevedibilità di ciò che ci sta davanti - continua Matthias Lošek. - Isn’t it ironic cantava invece Alanis Morissette negli anni ’90: anche nelle nostre cinque opere incontriamo l’ironia della vita, sia essa negli sbagli e nelle colpe dell’amore, nella dissolutezza e nel potere autodistruttivo del desiderio e della bramosia, nel giudizio politico dispotico e nella burocrazia. Assieme, queste opere, delineano un «panottico» di tutto ciò che è umano: sogni irrealizzati, fallimenti tragicomici, desideri nascosti, sentimenti irrigiditi, passioni incondizionate, avidità smisurata, ma anche speranza per un futuro migliore («a better tomorrow»).

Tornando al debutto di Così fan tutte, opera inizialmente incompresa e poi, senza perdere in attualità, entrata di diritto nel novero dei titoli più noti del teatro musicale, l’opera andrà in scena a Trento con la direzione musicale di Giovanni Di Stefano e la regia di Elisabetta Courir. Il libretto di Lorenzo Da Ponte sarà cantato da Anna Kraynikova (Fiordiligi), Marina De Liso (Dorabella), Giulio Mastrototaro (Guglielmo), Francesco Marsiglia (Fernando), Linda Campanella (Despina), Domenico Colaianni (Don Alfonso). Il coro della Haydn è diretto da Luigi Azzolini. Biglietti ancora disponibili, tra i 15 e i 55 euro.

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