Istria, tra dramma e ricordo. L'esodo e le foibe

Oggi è la Giornata del ricordo , istituito in Italia per ricordare le vittime delle Foibe e l'esodo degli istriani.
Giornata vissuta in maniera controversa, per diversi motivi, da alcuni storici che rifiutano l'equiparazione tra la Giornata della memoria che vuole omaggiare le vittime dell'Olocausto nazista, un genocidio e la Giornata del ricordo, che omaggia le vittime titine.

Comunque lo si guardi, fu un grande dramma che colpì una popolazione costretta a trovare ospitalità in Italia, quello dei profughi istriani e oggi in particolare la Fondazione Caritro con il Laboratorio di storia di Rovereto e il Collettivo Clochart vuole ricordare il 10 febbraio, Giorno del Ricordo, al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Viene così proposto un doppio appuntamento virtuale rivolto alle scuole secondarie di primo e secondo grado e a tutta la cittadinanza, così come era stato proposto per la Giornata della Memoria.

«Fondazione Caritro prende molto seriamente questo appuntamento - dicono i vertici dell'ente - perché siamo convinti che lo sguardo al passato sia il modo migliore per rimediare ai propri errori e non ripeterli. Tale tragedia ha riguardato in prima persona anche la nostra comunità perché nel secondo dopoguerra Rovereto ha ospitato molti profughi provenienti da quelle zone. Il doppio appuntamento è un'occasione per avvicinarci sia al ricordo di quegli avvenimenti sia alla conoscenza della stessa, specialmente per le giovani generazioni», ha commentato Mauro Bondi , presidente di Fondazione Caritro.

I due incontri virtuali prevedono la lezione dell'apprezzato storico  Guido Crainz  e la lettura teatralizzata del romanzo Senza salutare nessuno, un ritorno in Istria di e con  Silvia Dai Prà .
Guido Crainz, nato a Udine, è uno dei più autorevoli storici contemporaneisti italiani, professore ordinario di Storia Contemporanea alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università di Teramo. Nella lezione «Il dolore e l'esilio», evidenzia il dolore dei molti che partirono e dei pochissimi che rimasero sottolineando come dietro i drammi vi sia stata sia la politica e i crimini della Jugoslavia di Tito, sia la complessa vicenda del confine orientale. Il prezzo pagato dall'Italia è stato pesante, ulteriormente aggravato per gli italiani della Venezia Giulia e Dalmazia, che, provati da lutti e tragedie, subirono la perdita dei territori dove erano nati e vivevano da tempo; un esilio con sofferenze e disagi che si protrassero per anni.

Il secondo appuntamento, invece, è con Silvia dai Prà, la quale, laureata in Lettere, ha conseguito un dottorato di ricerca su Elsa Morante. Presenta il suo libro pubblicato per Laterza «Senza salutare nessuno, un ritorno in Istria». Un romanzo autobiografico che racconta di un viaggio in Istria sulle tracce del bisnonno infoibato, delle origini della sua famiglia con un atteggiamento aperto, senza pregiudizi, sempre rivolto a comprendere le persone e le vicende che hanno sconvolto quei luoghi, per cercare di leggere quella pagina di storia tormentata. Una lettura teatralizzata che sarà dunque l'occasione per affrontare la controversa e crudele storia dei territori contesi al confine orientale negli anni della Seconda Guerra Mondiale e nel dopoguerra.
Sul sito di Fondazione Caritro sono scaricabili la bibliografia della lezione di Guido Crainz, la guida per gli insegnanti, gli approfondimenti «Cronologia Confine Orientale» e «10 febbraio 1947. La scelta di una data».

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