Ekelund e i sentieri che raccontano le vite

I sentieri sono narrazioni su esseri umani che andavano a piedi, racconta Torbjørn Ekelund , autore che ha appena pubblicato Storia dei sentieri , un libro Ponte alle Grazie (16 euro) nella collana «Passi» realizzata in collaborazione con il Cai, il Club alpino italiano.
Per Ekelund i sentieri «hanno un inizio, un centro e una fine. Puntano in avanti, verso la meta, ma anche all'indietro, verso tutti coloro che li hanno percorsi prima di noi, fino alla persona che vi ha lasciato la prima orma. La storia dei sentieri è anche la nostra. Miriadi di racconti che parlano di lavoro e sopravvivenza, anelito di esplorazione e migrazione, s'intrecciano come fili, a formare una rete che avvolge l'intero pianeta. E questa è la storia di alcuni di essi».
Quello di Ekelund è un libro che deriva da una vicenda realmente accaduta: la diagnosi di epilessia che ha cambiato per sempre la vita di Ekelund. Non potendo più guidare infatti, lo scrittore norvegese ha iniziato a frequentare il mondo a piedi, percorrendo anche i sentieri, che la sua penna ha iniziato a raccontare. L'autore si chiede chi li ha tracciati e perché, indagando sulle mete dei nostri antenati e cercando di scoprire i paesaggi che vede chi li percorre, oltre ai suoni e agli odori che si possono percepire. «Perché l'umanità ha smesso di camminare?», è l'interrogativo che si pone Ekelund.

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