Paul Auster e Trump: «Oggi più che mai l'America è in grave pericolo»

"Stiamo lavorando da ogni angolazione possibile. Al momento ci stiamo concentrando sul far votare i più giovani. Ci stiamo preparando anche al caos post 3 novembre che sembra inevitabile negli Stati Uniti. Se l'elezione non avrà un esito certo per via delle schede elettorali inviate per posta, c'è la seria possibilità che Trump e i Repubblicani dichiarino vittoria anche se non avranno vinto. Oppure potrebbe vincere Biden, ma Trump potrebbe rifiutarsi di riconoscere i risultati e lasciare l'incarico". Lo ha detto Paul Auster in diretta streaming con Peter Florence in una delle 'Interviste impossibili' del Festivaletteratura di Mantova che chiude con il grande scrittore americano, parlando delle prossime elezioni Usa. "Questo non è mai accaduto negli Stati Uniti. Siamo stati un Paese afflitto dai problemi, ma abbiamo sempre seguito i protocolli e le leggi. Da oltre 200 anni il potere è transitato pacificamente. Ogni volta che è stato eletto un nuovo presidente gli elettori e la fazione opposta accettano l'esito e si va avanti pacificamente. Ma questa volta è tutto molto incerto", ha affermato. E ha aggiunto: "Credo una cosa: l'intero esperimento americano è in pericolo in questo momento. Stiamo correndo il rischio di vedere questa democrazia imperfetta evolversi in una forma di governo autoritario. Una volta accaduto, non so se riusciremo mai a tornare all'esperimento americano. Sarà finita.
    Per questo tutti noi stiamo lavorando per cercare di fare quel poco che possiamo" ha spiegato preoccupato lo scrittore che ha detto anche di essere entrato nel nuovo gruppo Writers Against Trump ("Scrittori contro Trump"). 

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