Il successo di Muse e Mart? Grazie al lavoro sottopagato di tanti precari, dice il sindacato

Dietro il successo del Muse, e dietro il funazionamento del Mart, ci sono dei "buchi neri" nel trattamento del personale, dicono i sindacalisti. I dirigenti della Funzione pubblica-Cgil del Trentino esprimono preoccupazione per le condizioni di lavoro degli operatori museali di Mart e Muse, e chiedono alla Provincia autonoma di Trento si attivare di un tavolo di confronto per il settore. Gli esponenti dell’associazione di categoria, in una nota, rilevano come il numero dei lavoratori precari sia superiore a quelli di ruolo, mentre le figure di alto profilo professionale siano pagate «meno di chi lavora in nero».

«È necessario ed urgente - spiega la nota, firmata da Luigi Diaspro, Stefano Galvagni e Roberta Piersanti - attivare un tavolo di confronto serio sul tema. L’assessorato deve svolgere una funzione di regia con tutti i soggetti coinvolti, per un’analisi delle prospettive di crescita e sviluppo del settore, fondamentale per l’economia del territorio, a partire dalle risorse necessarie ad invertire la rotta ed attivare tempestivamente processi di reinternalizzazione dei servizi e del personale addetto».

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